Intervista al Professor Marco Leonardi, Consigliere Economico della Presidenza del Consiglio.
“La filosofia è quella dell’anno scorso, fornire un incentivo che si inquadra nella contrattazione di secondo livello. Visto il successo ottenuto nella Legge di Bilancio 2016, abbiamo deciso di potenziare le misure previste sia per quanto riguarda i tetti salariali sia per l’importo dei premi potenzialmente detassati convertendoli in welfare”. A parlare è Marco Leonardi, professore associato di Economia Politica presso l’Università di Milano. Leonardi è consigliere economico della Presidenza del Consiglio alle riforme del mercato del lavoro ed insieme al professor Tommaso Nannicini (ordinario alla Bocconi di Milano) è uno dei membri di spicco della squadra del Governo su questo settore.
Professore, quale è lo spirito di questa riforma in un periodo non facile per l’economia italiana e per le fasce più deboli per la popolazione?
L’idea è quella di alleggerire la pressione in un momento in cui i salari nazionali non possono dare grandi soddisfazioni dal punto di vista economico. Questo, oltre che per le aziende private, potrebbe valere anche per il settore pubblico: è indubbio che avere un welfare detassato anziché un salario tassato può essere una prospettiva interessante per tutti. Basta svolgere una facile simulazione sulla conversione di un premio di 2mila euro per capire l’utilità di questa misura.
In futuro volete puntare ulteriormente sullo sviluppo, attraverso adeguati incentivi, del welfare aziendale?
Certamente sì, è una strada che vogliamo percorrere anche se quanto fatto nell’ultimo anno, specie per quanto riguarda le grandi aziende, è già molto importante. In questo momento come possibili sviluppi vedo sicuramente il settore pubblico, che è ancora poco sviluppato. E poi c’è il tema delle piccole aziende dove si potrebbe pensare di introdurre un po’ di decontribuzione per le imprese che mettono a punto piani di partecipazione per il personale. Ecco, questa è una cosa che si potrebbe fare a breve, magari con un emendamento all’attuale Legge di Bilancio.
Quanto introdotto a livello di welfare aziendale favorisce anche lo sviluppo della sanità integrativa in Italia?
Direi proprio di sì. A tale proposito vorrei sottolineare un aspetto legato all’attuale Legge di Bilancio che forse è passato in secondo piano. Attualmente, i contributi versati dai lavoratori dipendenti ai fondi integrativi del Servizio sanitario nazionale (in conformità di contratto o di accordo o regolamento aziendale, ndr) sono deducibili dal reddito per un importo complessivamente non superiore a 3.615,20 euro. Ecco, se il lavoratore decide di convertire il premio in sanità integrativa, l’importo non intacca il massimale previsto dal 730. Mi sembra si tratti di una novità non da poco, che aiuterà ulteriormente lo sviluppo di questo settore.
Marco Leonardi è professore associato di Economia Politica presso l’Università Statale di Milano. Laureato in Bocconi con il massimo dei voti, 44 anni, Leonardi è un grande esperto di tematiche del mercato del lavoro (su questo tema è Consigliere Economico della Presidenza del Consiglio) e vanta una profonda esperienza internazionale in ambito accademico.