Consentirà alle persone che hanno perso l’eloquio di scegliere una voce espressiva fra quelle donate da persone di tutto il mondo e anche di “salvare” la propria voce.
Nasce in Italia il primo “ecosistema digitale della voce” che ha l’obiettivo di restituire alle persone colpite da SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica) la possibilità di comunicare con una voce artificiale dall’espressività umana. Si chiama “Voice for Purpose” ed è una piattaforma di tecnologia digitale che vede il coinvolgimento di Università Campus Bio-Medico di Roma, Centri Clinici NeMO (NEuroMuscular Omnicentre), Nemo Lab, Translated, Dream On e Aisla (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica).
Il progetto, indubbiamente innovativo, è stato presentato a inizio febbraio nella sede romana del Parlamento Europeo ed è nato da una intuizione di Pino Insegno, attore e doppiatore che ha messo la voce al centro della sua vita.
Ma che cosa sarà esattamente “Voice for purpose”? Una vera e propria “libreria di voci” dal duplice valore. Se da una parte consentirà, infatti, alle persone che hanno perso il proprio eloquio di sceglierne una espressiva fra tutte quelle che verranno donate da persone di tutto il mondo; dall’altra permetterà di “salvare” la propria voce, registrandola. Una possibilità, quest’ultima, che sarà accessibile a tutti coloro che hanno conservato la capacità di parlare, così che in futuro nessuno sarà più costretto a esprimersi con una voce metallica quando la malattia arriverà a intaccarla.
In quest’ottica “Voice for purpose” va interpretata come la prima tappa di un percorso innovativo che si svilupperà nei prossimi anni e che, già oggi, permette di applicare le più avanzate tecnologie di sintesi vocale per tornare a comunicare più facilmente.
Per questo, si presenta come un importante tassello di una più ampia iniziativa che nei prossimi anni andrà a costruire un vero “Ecosistema digitale della voce”, il primo che metterà insieme le neuroscienze con le tecnologie digitali, l’intelligenza artificiale, la sensoristica avanzata e la robotica, restituendo la voce con tutte le sue capacità espressive.
“La perdita della capacità di parlare con la propria voce costituisce uno dei motivi di maggiore sofferenza per le persone con Sla e per i loro familiari. – ha sottolineato a tal proposito Fulvia Massimelli, Presidente AISLA Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica – Crediamo fortemente in questo progetto perché ci dà la possibilità non solo di riavere una voce umana ma, soprattutto, di restituire anima e identità nelle nostre relazioni”.
il Ministro Schillaci e Pino Insegno durante la presentazione di “Voice for Purpose”