Lo conferma uno studio coordinato da Humanitas sugli esami di screening per il cancro al colon
L’intelligenza artificiale come strumento per ridurre in prospettiva i costi del Servizio Sanitario Nazionale e aumentarne così la sostenibilità futura, che sarà messa a dura prova dal graduale invecchiamento della popolazione. Gli studi più recenti indicano che oltre il 33% delle attività eseguite manualmente dai medici potrebbe essere automatizzato. Non solo: negli ultimi 20 anni, informatici e ricercatori hanno anche dimostrato con successo che le applicazioni dell’intelligenza artificiale in diversi ambiti dell’assistenza sanitaria, a partire dalla diagnosi precoce, fino alla scoperta di farmaci e alla gestione dei dati dei pazienti. Solo negli Usa, per esempio, l’uso dei cosiddetti algoritmi che permettono di estrarre preziose informazioni da centinaia di milioni di dati, potrebbe consentire risparmi di oltre 150 miliardi di dollari.
A tale proposito, vale la pena citare i dati di un recente studio internazionale coordinato da Humanitas in collaborazione con l’Università di Oslo, che puntava a indagare il rapporto costi-benefici delle tecnologie di intelligenza artificiale nell’ambito della colonscopia. L’analisi è stata coordinata da Alessandro Repici, direttore del dipartimento di Gastroenterologia di Humanitas e docente di Humanitas University e da Cesare Hassan, docente di Humanitas University.
Ebbene, l’impiego dei software di intelligenza artificiale richiede alle strutture ospedaliere investimenti economici valutati pari a circa 19 dollari per paziente. Lo studio in questione, pubblicato su The Lancet Digital Health, ha dimostrato che, nell’arco di 30 anni, questi investimenti non solo vengono interamente ammortizzati, ma generano anche un risparmio se paragonati alle spese mediche per i pazienti con tumore del colon.
In particolare, la riduzione dei costi avviene in due modi. Innanzitutto, diminuisce il numero di persone che sviluppano il cancro, e di conseguenza si riducono notevolmente i costi di chirurgia, chemio e radioterapia, e i cosiddetti costi sociali; in secondo luogo si assottigliano i cosiddetti “follow up”, cioè i controlli successivi alle cure. Senza dimenticare un altro aspetto rilevante: così facendo, oltre ad avere una diagnosi più accurata e tempestiva, si liberano le liste d’attesa mettendo a disposizione della comunità gli spazi per chi invece è sintomatico.
In termini numerici, lo studio evidenzia che gli strumenti di intelligenza artificiale migliorano il tasso di identificazione delle lesioni del colon del 44%, riducendo pertanto il rischio di incorrere in errori diagnostici. Quindi, concludono gli autori del report, l’esecuzione di colonscopie di screening con l’ausilio dell’intelligenza artificiale è associata sia a un calo dell’incidenza dei tumori del colon del’8,4% sia a un risparmio economico di 57 dollari per persona grazie alla riduzione dei costi di terapia legata alla maggiore prevenzione.
Numeri eloquenti sulle enormi potenzialità dell’intelligenza artificiale nella medicina e sull’apporto rilevante che essa potrebbe offrire per ridurre i costi della sanità pubblica italiana e per aiutarla a mantenere nel tempo quelle caratteristiche di equità e universalità che la rendono praticamente unica al mondo.