La sedentarietà aumenta del 35% il rischio di patologie croniche, tra le quali il cancro, e stare seduti fino a 15 ore al giorno comporta diversi problemi per la salute. A dirlo sono i più recenti studi accademici in materia, che sottolineano come passare troppo tempo fermi possa produrre danni sia per il fisico (all’apparato cardiocircolatorio, in termini di sovrappeso, alle articolazioni) sia per la mente, in particolare alla memoria.
Ecco allora i sei grandi pericoli della sedentarietà.
Ansia e depressione
Secondo uno studio pubblicato su Mental Health and Physical Activity, maggiore è il tempo che si passa seduti, più aumenta il rischio di soffrire di disturbi psichici, quali ansia e depressione.
Dolore a collo e schiena
Una cattiva postura da seduti può portare problemi alle vertebre cervicali e a tutta la colonna, avverte il professor Gregory Billy, specialista in ortopedia e riabilitazione alla Penn State University.
Cancro
Una ricerca del Journal of the National Cancer Institute ha evidenziato come ogni due ore extra al giorno seduti aumenti il rischio di tumore al colon e all’endometrio rispettivamente dell’8 e del 10 per cento.
Obesità, diabete e problemi cardiaci
La sedentarietà incide sul metabolismo di grassi e zuccheri e sulla risposta dell’organismo all’insulina. Inoltre, il colesterolo può aumentare. Tutto ciò può quasi raddoppiare le probabilità di diabete e aumentare del 14% il rischio di malattie cardiovascolari.
Ossa fragili
Il movimento sollecita la colonna vertebrale in modo positivo, segnalando alle cellule di rinnovare il vecchio tessuto osseo. Quando invece si rimane troppo seduti il corpo rimpiazza meno di quello che perde, il che si traduce in ossa fragili e in un maggiore rischio di osteoporosi.
Coaguli di sangue
La sedentarietà rallenta il flusso sanguigno nelle gambe, aumentando il rischio di coaguli. Una condizione oltremodo rischiosa per le donne: secondo uno studio, chi resta seduta per più di 40 ore settimanali ha una probabilità più che doppia che un coagulo si sposti ai polmoni rispetto a chi siede per meno di 10 ore.
Fare sport riduce le “giornatacce”
Fare attività fisica in modo regolare aiuta anche la mente: riduce lo stress, previene la depressione e allevia i disturbi dell’umore. A dirlo è uno studio dei ricercatori della Yale University – USA – pubblicato sulla rivista “The Lancet Psychiatry”, che suggerisce anche il giusto tempo da dedicare al fitness: non più di cinque volte a settimana e non più di 90 minuti a sessione, andare oltre può essere controproducente per il benessere psichico. La ricerca ha analizzato i dati di oltre 1,2 milioni di persone, di età pari o superiore a 18 anni, raccolti tra il 2011 e il 2015, che ha fornito un risultato molto chiaro: i soggetti che praticavano una regolare attività fisica avevano trascorso, in media, 1,5 brutte giornate nel mese precedente contro le 3,4 “giornate no” (cioè il 43% in più) vissute da chi non si allenava con costanza. I ricercatori hanno anche osservato che tutti gli esercizi fisici hanno influenzato positivamente l’umore e le condizioni psichiche dei volontari, anche se i più “efficaci” da questo punto di vista sono stati gli sport di squadra (che hanno ridotto del 22,3% la quantità di brutte giornate), il ciclismo (21,6%) e l’aerobica (20,1%).