Il 23 ottobre 2020 Assidai ha ricevuto dalla Direzione Generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute il rinnovo dell’iscrizione all’Anagrafe dei Fondi Sanitari per l’anno 2020, di cui al Decreto del Ministero della Salute del 31 marzo 2008 e del 27 ottobre 2009, con numero di protocollo 0021606-23/10/2020-DGPROGS-DGPROGS-UFF02-P. Ricordiamo che Assidai è iscritto all’Anagrafe dei Fondi sanitari fin dal 2010 – primo anno di attività dell’Anagrafe stessa.
Un riconoscimento che si conferma essere, come ogni anno, un importante tassello del ricco mosaico rappresentato dai valori del Fondo: riservatezza, professionalità, integrità, trasparenza, mutualità, solidarietà, assistenza, salute, innovazione. Essi rappresentano i pilastri della mission di Assidai, che opera con un obiettivo sopra tutti: prendersi cura degli iscritti e delle loro famiglie senza limiti di età, di accesso e di permanenza, senza selezione del rischio e per tutta la durata della loro vita.
Perché l’iscrizione all’Anagrafe dei Fondi Sanitari Integrativi va considerata un elemento fondamentale? Proprio perché evidenzia la trasparenza del Fondo insieme alla certificazione annuale su base volontaria del proprio bilancio, al Sistema di Gestione certificato ISO 9001:2015 e al Codice Etico e di Comportamento.
L’Anagrafe è regolamentata, per le sue funzioni e finalità, dal Decreto Ministeriale del 27 ottobre 2009. All’anagrafe – si spiega nel sito del Ministero della Salute – si possono iscrivere volontariamente I fondi sanitari integrativi del Servizio Sanitario Nazionale (istituiti o adeguati ai sensi dell’art. 9 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni) e gli enti, casse e società di mutuo soccorso aventi esclusivamente fine assistenziale, di cui all’art. 51 comma 2, lettera a) del D.P.R. 917/1986 e successive modificazioni. L’iscrizione e il rinnovo dell’iscrizione può essere chiesta dal 1° gennaio al 31 luglio di ciascun anno e l’attestato viene rilasciato per via telematica, ai fondi sanitari aventi diritto, fra tutti quelli che ne hanno fatto richiesta. Inoltre, l’attestato ha la validità di un anno – pertanto l’iscrizione deve essere rinnovata annualmente – e permette anche di beneficiare delle agevolazioni fiscali previste dalla normativa vigente.
Oltre alla documentazione relativa alla loro istituzione e regolamentazione, i fondi che richiedono l’iscrizione all’Anagrafe devono fornire i bilanci di gestione e un’autodichiarazione sulla tipologia di prestazioni erogate fra quelle non comprese nei livelli essenziali di assistenza (LEA). Queste informazioni, soprattutto negli ultimi anni, hanno permesso di ampliare le conoscenze sulla sanità integrativa e di approfondire le sue dinamiche. A tal proposito, va ricordato che gli ultimi dati dell’Anagrafe sui fondi sanitari sono stati diffusi dal Ministero della Salute lo scorso anno e certificano una crescita costante della sanità integrativa italiana, con i fondi passati complessivamente dai 267 del 2010 ai 322 del 2017, a fronte di una netta prevalenza degli Enti, Casse e Società di mutuo soccorso (come Assidai) rispetto ai fondi sanitari puramente integrativi. Un trend che sarà sicuramente utile verificare con numeri più aggiornati (quando verranno pubblicati) insieme a un’altra tendenza: il divario tra il numero dei fondi sanitari integrativi e gli enti, casse e società di mutuo soccorso si è allargato nel tempo con la seconda categoria che ormai rappresenta il 97% del totale. Un gap rivelato anche dall’ammontare delle risorse erogate e nel numero di iscritti. Gli Enti, le Casse e le Società di Mutuo Soccorso, nel 2017, avevano erogato prestazioni per 2,32 miliardi di euro, a fronte di un totale di 10,6 milioni di iscritti; l’altra categoria di fondi si fermava rispettivamente a 1,3 milioni e poco più di 11mila iscritti.
Per approfondire: Report del Ministero della Salute sull’evoluzione dei fondi sanitari