Rapporto Istat sulle condizioni di salute in tutta Europa
Gli italiani frequentano “il giusto” il medico di famiglia (il 74,9% vi ha fatto ricorso negli ultimi 12 mesi, in linea con la media europea; guida la Francia con l’87,6%) ma si ricoverano poco (8,4% contro il 10,6% a livello continentale e il 15,2% della Germania).
È questa una delle principali evidenze del rapporto Istat appena pubblicato “Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari in Italia e nell’Unione europea” – dati di rilevazione 2015. Un documento che evidenzia anche come il ricorso a visite specialistiche nel nostro Paese è superiore alla media Ue (54,6% contro il 49,5%) mentre quello a dentisti o ortodontisti, per l’Italia, è drammaticamente basso: il 45,8% vi si è recato negli ultimi 12 mesi contro il 60% medio dell’Europa e il 93,6% dell’Irlanda, prima di questa speciale classifica.
E ancora: gli italiani prendono meno farmaci (prescritti o non prescritti) di quasi tutta l’Ue (sono terzultimi) e presentano limitazioni fisiche (vista, udito e motorie) abbastanza in media rispetto agli altri Paesi.
Altro aspetto interessante è quello legato alle limitazioni del vivere quotidiano – più nello specifico, tra gli altri, la cura della persona, mangiare, lavarsi e varie attività domestiche (tutti elementi che, qualora presenti contemporaneamente determinano la non autosufficienza di una persona) – dove l’Italia è quasi sempre oltre la media europea e ai primi posti della classifica.
Ciò a testimonianza dell’importanza e attualità di questo tema e quindi della cosiddetta copertura Ltc (Long Term Care) per la non autosufficienza.