Il punto di vista di Stefano Cuzzilla, Presidente Federmanager
Una delle tendenze del mercato del lavoro messe in luce dal post pandemia è la difficoltà a reperire e, molto spesso anche a trattenere, competenze e figure professionali qualificate. L’abilità dell’impresa nel risolvere questo mismatch tra domanda e offerta di lavoro ha effetti diretti sulla crescita del business e si misura su una serie di fattori che sono sempre più tenuti in considerazione nelle politiche aziendali.
In cima, o quasi, troviamo la crescente attenzione al welfare aziendale.
Numerosi studi mostrano che esiste un legame diretto tra il livello di produttività e il benessere lavorativo dei collaboratori. Un benessere che è legato alle condizioni di salute psicofisica del singolo, al clima aziendale, a modelli organizzativi che riconoscono centralità al capitale umano e che sanno conciliare tempo di vita e tempo di lavoro.
È partito da tale consapevolezza il Premio Giovane Manager che, per l’edizione 2022, ha scelto questo tema per esortare i manager a essere i primi a “mettere in agenda” il benessere proprio e dei collaboratori. Fasi, che è main sponsor del Premio, e Assidai partecipano a questa azione di sensibilizzazione rivolta ai manager più giovani.
L’obiettivo è quello di costruire una cultura aziendale dove le risorse umane possano esprimere i loro talenti e in cui sia riconosciuto il fatto che per ottenere il meglio è necessario saper dare il meglio.