Alla fine per il 2022 non passa il raddoppio a 516,46 euro della soglia di esenzione fiscale ai fringe benefit
Dopo il 2019, il 2020 e il 2021, anche la Legge di Bilancio 2022, recentemente approvata dalle Camere, non ha modificato incentivi e agevolazioni in termini di welfare aziendale. In realtà, a dicembre, si era parlato della possibilità di inserire in maniera strutturale il raddoppio a 516,46 euro della soglia di esenzione fiscale dei beni e servizi erogati gratuitamente ai dipendenti, i cosiddetti “fringe benefit”. Una misura, quest’ultima, che era stata prevista una tantum sia per il 2020 sia per il 2021 alla luce dell’emergenza Covid. Tuttavia, alla fine, non se ne è fatto nulla.
Quali sono ad oggi le agevolazioni per il welfare aziendale?
La Manovra 2017, come quella del 2016, era intervenuta con misure ad hoc lavorando su due punti. Innanzitutto, aveva allargato il perimetro che non concorre al calcolo dell’Irpef, includendo servizi come l’educazione, l’istruzione e ulteriori benefit, sempre erogati dal datore di lavoro, per poter fruire di assistenza destinata a familiari anziani o non autosufficienti. In secondo luogo, aveva espanso, nei numeri, l’area della tassazione zero per i dipendenti che scelgono di convertire i premi di risultato del settore privato di ammontare variabile in benefit compresi nell’universo del welfare aziendale. In alternativa, i benefit saranno soggetti a un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali regionali e comunali pari al 10 per cento.
Nel dettaglio, il tetto massimo di reddito di lavoro dipendente che consente l’accesso alla tassazione agevolata è di 80mila euro, mentre gli importi dei premi erogabili sono di 3mila euro nella generalità dei casi e di 4mila euro per le aziende che coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro. Infine, la sanità integrativa può andare oltre il limite di deducibilità previsto dalle norme fiscali utilizzando il premio di produttività.