È quanto emerso dalla IV Conferenza nazionale sull’allattamento, svoltasi a inizio luglio presso il Ministero della salute, che invita a difendere questa pratica
“Essere allattati è un diritto fondamentale dei bambini, essere sostenute durante l’allattamento è invece un diritto delle mamme”. Così il Sottosegretario di Stato alla Salute, Onorevole Marcello Gemmato, aprendo i lavori della IV Conferenza nazionale sull’allattamento, svoltasi a inizio luglio presso il Ministero della Salute. “Oggi più che mai – ha aggiunto Gemmato – è necessario investire in una nuova cultura dell’allattamento e poiché i benefici sono ormai noti sia per la mamma che per il bambino, le azioni preventive e le ricadute positive devono essere declinate attraverso iniziative ad ampio raggio”. La Conferenza – come sottolineato dal Ministero sul proprio sito – ha rappresentato un momento di confronto per tutti gli operatori del settore e portatori di interesse.
Dalle relazioni è emerso come l’allattamento sia oramai considerato parte integrante di uno stile di vita salutare, in grado di ridurre i costi non solo per le famiglie, ma anche per la società e per il Servizio Sanitario Nazionale: occorre dunque – ha aggiunto il dicastero – lavorare per incentivare e difendere questa pratica naturale attraverso una serie di presidi.
A tal proposito, Riccardo Davanzo, neonatologo e presidente del Tavolo tecnico Operativo interdisciplinare per la promozione dell’allattamento al seno (Tas), intervenendo all’evento, ha sottolineato che “l’allattamento al seno porta benefici a lunghissimo termine per i bambini, è un investimento non solo in termini di soldi risparmiati per il latte artificiale, ma anche in termini di salute per il futuro”. I numeri? “Non esiste in Italia un monitoraggio permanente dell’allattamento, ma da una survey del 2022 dell’Istituto Superiore di Sanità – ha precisato – emerge che in media il 46% dei neonati a due-tre mesi di vita è allattato in modo esclusivo al seno, percentuale che scende al 30% a quattro-cinque mesi, con le regioni del Sud che hanno dati estremamente più bassi e questo è inaccettabile”.
Inoltre, Il confronto ha evidenziato come l’allattamento sia capace di offrire un’ampia gamma di effetti positivi anche dal punto di vista psicologico, facilitando e rafforzando la consapevolezza materna in merito ai propri bisogni e a quelli del neonato stesso. Per questo motivo, secondo il Ministero della Salute, deve essere promosso senza incertezze anche nelle donne con antecedenti depressivi o d’ansia, rafforzando il supporto dei servizi di assistenza e cura per la salute mentale perinatale.