“La soluzione? Medicina territoriale”
Intervista al dottor Luigi Cavanna, celebrato dal settimanale “Time” per le cure domiciliari ai malati di Covid. “Solo così si evitano il blocco degli ospedali e gli effetti negativi per oncologia e cardiologia”
Il prestigioso settimanale statunitense “Time” gli ha dedicato una copertina, definendo il dottor Luigi Cavanna uno degli eroi che hanno lottato in prima linea contro il Covid, curando i contagiati a casa loro grazie a una task force territoriale. Un cambio di prospettiva, rispetto al trattamento ospedaliero, che interpreta perfettamente una delle maggiori convinzioni del direttore del Dipartimento di Oncologia ed Ematologia dell’ASL di Piacenza dal 2004. Ovvero: “Sviluppare sempre più una medicina territoriale, che sia più umana e meno costosa e che, durante la pandemia avrebbe permesso agli ospedali di dare lo spazio adeguato anche ai malati non Covid. Oggi, per fortuna, si ha la sensazione di un graduale ritorno alla normalità”.
Che effetto ha avuto il Covid in questi due anni a livello di mancate attività diagnostiche e interventi chirurgici nel settore oncologico?
Se gli ospedali si riempiono di malati Covid resta poco spazio per gli altri pazienti. Ma al di là di questo tema, per i malati oncologici ci sono altri due punti critici: la chiusura degli screening e soprattutto degli esami diagnostici per i sintomatici e il blocco delle terapie intensive, visto che spesso se non ci sono posti in rianimazione gli interventi vengono procrastinati. Il tumore è una malattia tempo-dipendente e la guarigione completa può avvenire solo se si interviene tempestivamente, prima dell’insorgere di metastasi.
Lei è anche presidente del Cipomo, il Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri. Recentemente avete inviato una lettera aperta sul tema delle cure mancate. Che riscontri avete ricevuto?
Favorevoli, da esperti e istituzioni. La mia sensazione, condivisa con altri professionisti, è stata che dopo la prima e la seconda ondata il Paese non abbia pensato a una strategia per curare il Covid anche fuori dall’ospedale.
Ci sono stati impatti anche a livello di screening e di prevenzione primaria contro le cronicità?
Certo. Fermo il fatto che alimentazione equilibrata e attività fisica quotidiana sono capisaldi della lotta alle cronicità, il lockdown ha spinto diverse persone a mangiare di più e a muoversi meno. E ne vedremo le conseguenze tra qualche tempo. Sugli screening, nel 2021 si è in parte recuperato, ma purtroppo sempre più persone scoprono tumori in fase avanzata per il calo del 2020.
Quali sono gli altri settori medici che hanno pagato l’effetto Covid a livello di mancate cure?
Cardiologia e neurologia: alcuni malati mostravano maggiori resistenze a recarsi in ospedale per paura di contrarre il Covid e arrivare in ritardo su un infarto o un ictus può avere conseguenze gravissime.
Quali sono le soluzioni per rimediare a questa emergenza e che lezione dovrebbero trarre i policy makers per migliorare la sanità pubblica?
Il nostro Servizio Sanitario Nazionale e il nostro welfare hanno poco da invidiare a quelli di altri Paesi, si prendono cura di tutti e il sistema di assistenza cerca di continuare a funzionare nonostante le dinamiche demografiche. Siamo un Paese di persone anziane: per fortuna si vive più a lungo, ma al contempo aumentano le cronicità a partire da malattie cardiovascolari e tumori. Alla luce di ciò, lo sviluppo della medicina territoriale, più umana e meno costosa, è assolutamente necessario: si spende meno per un ricovero, le persone non perdono una giornata di lavoro per andare in un ospedale lontano e anche gli anziani riescono a spostarsi per le cure in modo autonomo. È un qualcosa che abbiamo sviluppato con successo, nella zona di Piacenza, per l’oncologia.
Il Dr. Luigi Cavanna, laureato in Medicina e Chirurgia, ha quattro specializzazioni (ematologia, medicina interna, oncologia, gastroenterologia). Primario dal 1994, è Direttore del Dipartimento di Oncologia ed Ematologia dell’ASL di Piacenza dal 2004. Da maggio 2021 è Presidente del Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri (CIPOMO).