L’allarme è su cibo, social e videogiochi
È quanto rivela uno studio realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità. Focus sulla cattiva alimentazione.
Oltre un milione e 150mila adolescenti in Italia sono a rischio dipendenza da cibo, mezzo milione potrebbero averla da videogiochi, e circa 100mila hanno caratteristiche compatibili con la presenza di assuefazione da social media. Riassumendo: quasi 2 milioni di adolescenti della cosiddetta “Generazione Z”, quella che comprende i nati tra il 1997 e il 2012, sono a rischio di dipendenze comportamentali.
L’allarme arriva da un recente studio, realizzato mediante un accordo tra il Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità, in cui si invita a non sottovalutare anche il fenomeno dell’isolamento sociale (noto come Hikikomori nella sua manifestazione clinica estrema), che riguarda l’1,8% degli studenti medi e l’1,6% di quelli delle superiori.
Come è stata svolta l’indagine? Nell’autunno 2022 sono stati intervistati oltre 8.700 studenti tra gli 11 e i 17 anni: circa 3.600 delle scuole secondarie di primo grado e circa 5.100 di quelle di secondo grado, su tutto il territorio nazionale e selezionati per fornire un campione rappresentativo della popolazione.
La survey ha approfondito anche la relazione genitori-figli, coinvolgendo i genitori degli studenti delle scuole medie che hanno aderito allo studio: da questa analisi sono stati raccolti 1.044 questionari.
Ecco i principali risultati. Il 2,5% del campione ha caratteristiche compatibili con la presenza di una dipendenza da social media, definita come “frequentazione compulsiva di canali social (Facebook, Instagram, TikTok e Twitch) in modo incontrollato tanto da compromettere altri ambiti di vita quotidiana. Questa percentuale nel genere femminile raggiunge il 3,1% nelle ragazze di 11-13 anni e il 5,1% in quelle di 14-17 anni. Inoltre, gli studenti a rischio nella popolazione 11-13 anni hanno 10,1 volte in più di probabilità di avere una ansia sociale grave o molto grave e 5,5 volte in più di presentare un carattere di alta impulsività.
La food addiction aumenta la probabilità di depressione
Aspetto cruciale è sicuramente quello dell’alimentazione e in particolare della food addiction, la tendenza a mangiare in modo incontrollato cibi ricchi di zuccheri e grassi (dolci, bevande zuccherate, carboidrati, snack salati, cibi proteici grassi).
Questo rischio coinvolge circa 1.152.000 studenti tra gli 11 e i 17 anni, di cui più di 750.000 sono femmine (271.773 delle scuole medie e 485.413 delle superiori). Nel dettaglio, il 13,1% (circa 523.000 studenti) presenta un rischio lieve; il 6,4% (circa 256.000 studenti) un rischio moderato; il 9,3% (più di 373.000 studenti) un rischio grave. Senza contare che chi è caratterizzato da una food addiction grave nel campione 11-13 anni ha 11,62 volte in più la probabilità di avere una depressione moderatamente grave o grave; 6,55 volte di presentare una depressione moderata; 4,43 volte di presentare ansia moderata e 2,39 volte di avere depressione lieve.
Un quadro, dunque, molto preoccupante. Occorre poi tener conto degli effetti negativi per la salute, in ottica futura, dettati dall’adozione di stili di vita e alimentari scorretti sin dalla giovinezza.
Infine, c’è il rischio di disturbo da uso di videogiochi che vede coinvolto il 12% degli studenti (circa 480.000 studenti). I maschi sono più colpiti, con la percentuale che arriva al 18% negli studenti delle secondarie di primo grado e al 13,8% negli studenti delle superiori (contro il 10,8% nelle scuole medie e il 5,5% nelle scuole superiori per le femmine).