È quanto previsto dal riparto delle disponibilità finanziarie per il Servizio Sanitario Nazionale
Circa 122 miliardi di euro: a tanto ammonta il riparto delle disponibilità finanziarie per il Servizio Sanitario Nazionale per il 2021 che prevede complessivamente 2,7 miliardi in più rispetto allo scorso anno, caratterizzato dall’esplosione della pandemia da Covid 19. Un risultato decisamente rilevante, insomma, che conferma – nonostante le difficoltà congiunturali – il ruolo centrale della sanità pubblica in Italia, a fronte delle sue caratteristiche di universalità ed equità praticamente uniche al mondo. “Tale riparto garantisce un incremento di finanziamento alle Regioni a statuto ordinario almeno pari all’1,7% rispetto al 2020, a fronte di cali anche rilevanti della popolazione, e di questo dobbiamo dare atto al Governo”, aveva dichiarato lo scorso aprile Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli-Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni.
Ma come avviene esattamente la suddivisione delle risorse? La ripartizione si basa principalmente sulla popolazione delle varie Regioni, corretta in base all’anzianità. Schema che ha anche generato alcune controversie e per questo – in seno agli Enti Locali e in particolare alla Conferenza delle Regioni – c’è la volontà di rivedere i criteri di riparto e di ponderazione della popolazione, nonché le percentuali di finanziamento della spesa sanitaria attribuita ai livelli assistenziali, per rappresentare più efficacemente le specificità regionali. Tutto ciò sarà sicuramente argomento di dibattito nei prossimi anni.
Lombardia, Lazio e Campania ricevono maggiori fondi
Per adesso, di certo c’è che le disponibilità finanziarie messe a disposizione dallo Stato sono aumentate rispetto al 2020. In particolare, tecnicamente parlando, il livello del fabbisogno sanitario standard per il 2021 è stato determinato dalla Legge di Bilancio in 121,370 miliardi. Tuttavia, la medesima legge e successivi provvedimenti hanno stanziato quote aggiuntive, per la maggior parte legate all’emergenza Covid 19. Tra queste: 100 milioni per indennità di tutela per il malato e promozione della salute da riconoscere al personale sanitario, 100 milioni per prestazioni aggiuntive ai dipendenti impegnati nella campagna vaccinale, 345 milioni per coinvolgimento di ulteriori professionisti sanitari nella campagna vaccinale, e 28,8 milioni per esenzioni ticket a pazienti Covid 19. Oltre, per esempio, a 5 milioni per riabilitazione termale e 28 milioni per il potenziamento di servizi territoriali e ospedalieri di Neuropsichiatria infantile e adolescenziale. Il tutto ha così portato il livello del Fondo Sanitario Nazionale per il 2021 a 122,059 miliardi di euro.
Ma come sono stati distribuiti i fondi? Prima è la Lombardia con 19,42 miliardi di euro, seguita dal Lazio con 11,14 miliardi e dalla Campania con 10,88. Sicilia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte si posizionano tra 8 e 9 miliardi, quindi le altre regioni a scalare. Chiude la Valle d’Aosta con un budget di 244 milioni.