Una manciata di mandorle al giorno (circa 56 grammi) avrebbe effetti benefici sulla salute dell’intestino e del colon, andando a rafforzare il microbioma, ovvero la micro-popolazione batterica intestinale che fa funzionare il colon. Oltre a ciò, le mandorle aiuterebbero anche a sostenere il sistema immunitario. A sostenerlo è il nuovo studio realizzato dal King’s College di Londra, pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition. In realtà, nel corso degli ultimi anni, numerose e autorevoli indagini effettuate su diversi database alimentari nazionali hanno suggerito con forza che i consumatori di mandorle, in generale, hanno una migliore qualità della dieta. Questo si riflette in una maggiore assunzione di nutrienti come fibre, grassi insaturi, vitamina E, folati e altro, con un consumo inferiore di grassi saturi, zuccheri aggiunti e sodio. Non solo: alcune ricerche suggeriscono anche associazioni inverse fra il consumo di mandorle, fumo e sovrappeso. Una corretta alimentazione, come ricorda sempre Assidai nelle campagne di informazione dedicate ai propri iscritti, è uno dei pilastri della prevenzione primaria, fondamentale per diminuire i rischi di incidenza delle malattie croniche (patologie cardiocircolatorie, tumori e diabete).
I risultati dello studio: la chiave è il “butirrato”
Come è stato svolto esattamente lo studio dagli esperti del King’s College di Londra? Sono state reclutate 87 persone in salute con un’età compresa tra 18 e i 45 anni, tutte sostanzialmente “virtuose” dal punto di vista alimentare, visto che hanno dichiarato di avere l’abitudine di fare due spuntini giornalieri e di non seguire una dieta ricca di grassi. I volontari sono stati divisi in tre gruppi. Nell’arco di 4 settimane il primo gruppo doveva sostituire entrambi gli spuntini giornalieri, ogni volta con 28 grammi di mandorle intere (per un totale di 56 grammi al giorno, la famosa “manciata”). Il secondo gruppo aveva le stesse indicazioni con una sola differenza: le mandorle dovevano essere macinate e non intere. Infine, l’ultimo gruppo al posto delle mandorle consumava come spuntino un muffin equivalente come energia (cioè calorie). I risultati? I ricercatori hanno scoperto che chi consumava mandorle presentava livelli significativamente più elevati di butirrato, un acido grasso a catena corta dovuto alla fermentazione delle fibre delle mandorle nel colon, rispetto al gruppo di controllo del muffin. Un elemento cruciale: proprio il butirrato è importante per la salute dell’intestino, poiché funge da fonte primaria di carburante per le cellule del colon, consentendo loro di funzionare in modo ottimale. Non solo: può entrare nel flusso sanguigno dove è coinvolto nella regolazione della salute in altre aree del corpo, come fegato, cervello e polmoni. Infine, sempre il butirrato è importante perché forma una sorta di barriera nelle pareti intestinali, impedendo il pericoloso passaggio nel sangue da parte di microrganismi come i microbi: per questo viene anche considerato antinfiammatorio e protettivo nei confronti della colite (sindrome dell’intestino irritabile) e in grado di ridurre disturbi gastrointestinali come il gonfiore.
Un’ulteriore risultanza dello studio riguarda le differenze emerse se le mandorle fossero state mangiate intere o macinate: i volontari del primo gruppo hanno mostrato più movimenti intestinali dell’altro. L’ipotesi? Quando si consumano le mandorle intere, gran parte del loro grasso, a causa di una masticazione non prolungata, sfugge alla digestione e raggiunge di più il colon, facilitando il transito intestinale.
Gli effetti benefici contro le malattie croniche
Come detto, le mandorle, secondo alcuni autorevoli studi, hanno effetti positivi anche su altre parti e altri meccanismi del nostro organismo. La dieta, per esempio, è fondamentale nella gestione del rischio cardiovascolare e oltre vent’anni di ricerca supportano il ruolo delle mandorle nell’aiutare a mantenere un cuore sano. Infatti, secondo la Food and Drug Administration le prove scientifiche suggeriscono, ma non dimostrano, che mangiare circa 42 grammi di mandorle come parte di una dieta povera di grassi saturi e colesterolo può ridurre il rischio di malattie cardiache.
I cambiamenti nell’alimentazione sono spesso i primi e più efficaci passi da fare per ridurre il rischio di malattia cardiovascolare, e le ricerche suggeriscono che mangiare mandorle può aiutare a mantenere un cuore e dei livelli di colesterolo sani. Gli studi su gruppi diversi geneticamente e su persone con diversi Body Mass Index (un indicatore che tiene conto di peso e altezza) mostrano una riduzione del colesterolo totale e Ldl (il colesterolo “cattivo”) e un mantenimento del colesterolo Hdl (quello “buono”). In studi più recenti, altri fattori di rischio di malattia coronarica, infiammazione e grasso addominale sono migliorati con il consumo di mandorle come parte di una dieta sana per il cuore.
Infine, nonostante la densità energetica relativamente alta, le mandorle quando assunte come parte di una dieta sana, non provocano aumento del peso e possono avere persino effetti benefici sulla composizione corporea, specialmente in adulti sovrappeso o obesi. Molti meccanismi spiegano le associazioni positive fra le mandorle e la frutta secca e il bilancio energetico e il peso corporeo, inclusi il loro potere saziante, la disponibilità di calorie incomplete e un possibile miglioramento della spesa energetica a riposo.