Intervista al Professor Roberto Leo, che in merito all’ecocolordoppler dichiara: “È un test che permette di effettuare una diagnosi precoce di stenosi carotidee asintomatiche e di ridurre così il rischio di ictus”
“In Italia l’ictus ischemico è, per dimensioni epidemiologiche e rilievo sociale, uno dei più gravi problemi sanitari e assistenziali. Rappresenta la prima causa d’invalidità permanente, la seconda causa di demenza, nonché la terza causa di morte”. A parlare è Roberto Leo, Professore aggregato del Dipartimento di Medicina Interna dell’Università di Roma Tor Vergata, il quale precisa che “delle persone colpite da ictus, il 20-30% muore entro tre mesi, il 40-50% perde in modo definitivo la propria autonomia, e il 10% presenta una recidiva severa entro 12 mesi, con costi sociali difficilmente sostenibili”.
Come valuta lo stato dell’arte della prevenzione dell’ictus in Italia?
Dato l’elevatissimo impatto sociale ed economico dell’ictus, è indispensabile potenziare l’impegno per un’efficace prevenzione e per rendere disponibili, a tutta la popolazione, i trattamenti che si sono dimostrati più vantaggiosi. Le strategie sono più efficaci se vengono attuate quando l’ictus non si è ancora manifestato, ossia in soggetti asintomatici. La prevenzione si basa sulla correzione dei principali fattori di rischio cardiovascolare, in particolare: astenersi dal fumo, praticare attività sportiva, seguire un regime alimentare corretto e bilanciato, controllare il peso corporeo, la glicemia e la pressione arteriosa. Anche la correzione di eventuali aritmie cardiache, come la fibrillazione atriale, può giocare un ruolo cruciale.
Come funziona l’ecocolordoppler dei tronchi sovraortici previsto dall’iniziativa promossa da Assidai e Federmanager?
L’ecocolordoppler dei tronchi sovraortici (TSA) è un tipo di ecografia vascolare che permette lo studio morfologico e funzionale dei vasi del collo, valutandone sia il diametro e lo spessore di parete, sia la velocità e la direzione del flusso ematico all’interno. La malattia aterosclerotica è la patologia più studiata nel distretto dei tronchi sovraortici. La placca carotidea è la lesione aterosclerotica più frequente. Può essere valutata dal punto di vista morfologico, dell’estensione in lunghezza, dell’eccentricità, e delle caratteristiche della superficie e delle eventuali complicanze associate (ulcerazione, emorragia intraplacca e trombosi).
La malattia aterosclerotica può determinare piccoli ispessimenti di parete o veri e propri restringimenti del lume di un vaso (stenosi), che possono essere espressi come percentuale di riduzione del diametro o dell’area del vaso. Una stenosi è significativa se determina riduzione del calibro del vaso superiore al 65-70%. Una volta completata la valutazione morfologica si procede a quella del flusso ematico (valutazione funzionale) con il colordoppler e il doppler pulsato (PW doppler).
L’associazione tra i dati anatomici e quelli flussimetrici permette la stima esatta dell’entità della stenosi e indirizza verso una corretta terapia. L’ecocolordoppler TSA, inoltre, è necessario per seguire nel tempo l’andamento di una stenosi e valutare l’esito di un intervento chirurgico o endovascolare di correzione della stessa.
Come giudica l’iniziativa di Assidai-Federmanager sulla prevenzione dell’ictus?
L’iniziativa è meritoria, dato che la medicina moderna è assolutamente “anticipatoria” e pertanto la diagnosi precoce di stenosi carotidee asintomatiche, può portare a una riduzione non solo dell’ictus, ma anche dei costi sociali legati alle sue conseguenze cliniche invalidanti.