“Puntiamo a un ruolo sempre più significativo a livello nazionale e a garantire servizi di alto livello ai nostri assistiti”. La partnership con Assidai? “Stiamo lavorando per rafforzare le sinergie”.
Daniele Damele è stato nominato lo scorso luglio Presidente del Fasi, raccogliendo così il testimone da Marcello Garzia. Tra i suoi obiettivi, annuncia, c’è sicuramente un rafforzamento della collaborazione tra Fasi e Assidai.
Cosa si aspetta da questa nuova esperienza da Presidente del Fasi? Che obiettivi si prefigge per il suo mandato e quali sono le prime sensazioni?
È un’esperienza esaltante ed entusiasmante. L’eredità lasciatami da Marcello Garzia è certamente pesante e importante. Mi rendo conto che ci sia da operare al meglio e l’impegno sarà massimo. L’obiettivo è quello di salvaguardare da un lato il Fasi in un’ottica futura di lunga scadenza e dall’altro di ritagliare a questo Fondo un ruolo sempre più significativo nel panorama della sanità integrativa nazionale.
Quale dovrà essere secondo lei il ruolo del Fasi, che è uno dei fondi di assistenza sanitaria contrattuale più grandi d’Europa, nel sistema Italia?
Ritengo che il ruolo non possa che essere di protagonista, nel senso di proseguire a garantire servizi di alto livello ai nostri assistiti. Personalmente penso che dovremo favorire la prevenzione, sostenere gli interventi a tutela e cura di malattie e cronicità, assicurare ai non autosufficienti ogni servizio possibile. Facendo questo è evidente che nel sistema Italia il ruolo sarà centrale e potrebbe anche divenire di riferimento per altri settori.
Il lancio del Prodotto Unico Fasi-Assidai ha visto un ulteriore rafforzamento della relazione tra i due Fondi, anche alla luce del rinnovo del Ccnl Dirigenti Industria nel 2019. Qual è la sua valutazione del Prodotto Unico e che margini di ulteriore sviluppo vede per la partnership tra i due Enti?
Il Prodotto Unico è una grande opportunità per le aziende che vogliono fornire ai dirigenti una copertura sanitaria che integri e completi il rimborso delle prestazioni previste dal Fasi, grazie a un unico interlocutore e a un unico network di strutture sanitarie diffuse su tutto il territorio nazionale.
Riguardo alla partnership tra i due Enti, stiamo lavorando costantemente per rafforzare la loro sinergia, per migliorare ancora i nostri servizi e promuovere la tutela offerta. A tal proposito, la collaborazione con il nostro partner tecnologico IWS rappresenta una leva importante per perseguire questa crescita.
Di non minore importanza l’introduzione della pratica unica, strumento che semplifica il tutto, in quanto gli iscritti non devono più inviare le richieste di rimborso due volte, una al Fasi e l’altra ad Assidai. Tante altre iniziative di semplificazione sono allo studio in accordo col Presidente Indennimeo e non appena possibile saranno rilasciate.
Che ruolo avrà (e dovrà avere) secondo lei la sanità integrativa nei prossimi anni alla luce delle attuali dinamiche di sanità e spesa pubblica e in che modo potrà supportare il Servizio Sanitario Nazionale nel preservare le sue caratteristiche di universalità ed equità?
Sono sempre stato convinto che in ogni settore la collaborazione pubblico-privato sia determinante. Se sapremo trovare forme sinergiche di cooperazione rispettosa dei differenti ruoli avremo fatto gli interessi di tutti, ovvero della collettività. La sanità integrativa in futuro risulterà sempre più fondamentale proprio al fine di permettere a quella pubblica equità di trattamenti e generalità di servizi.
Solo se sapremo dialogare con rispetto reciproco senza fughe in avanti o tentativi di soluzioni favorevoli a problemi contingenti e immediati riusciremo a guardare al domani in un’ottica generale e comune positiva e favorevole, unica opzione per garantire servizi alla collettività di piena soddisfazione.
Il Fasi è un ente bilaterale autonomo di Confindustria e Federmanager. Rientra nel novero del welfare che le imprese garantiscono ai dirigenti. Attualmente è in atto il rinnovo del contratto. Vede nubi o prevede un cielo limpido all’orizzonte?
Confindustria e Federmanager da anni operano in forma molto positiva con relazioni proficue per entrambi. I Presidenti Boccia e Bonomi, per citare gli ultimi due e il Presidente Cuzzilla sono stati e sono garanzia di produttività ed efficacia. Non nutro alcun dubbio sul fatto che, anche grazie ai manager che operano con i Presidenti Bonomi e Cuzzilla, che conosco, e sono professionisti seri, competenti e preparati, il futuro sia foriero di positività per tutti”.
Daniele Damele
Laureato in Scienze politiche e dottore di ricerca in Politiche di sviluppo e Gestione del territorio all’Università degli Studi di Trieste, giornalista e dirigente amministrativo, è Presidente del Fasi da luglio 2023. Damele è anche Presidente di Federmanager Friuli Venezia Giulia, Segretario Cida Fvg e consigliere d’amministrazione di Vises Ets, nonché Cavaliere dell’Ordine “al merito della Repubblica Italiana” e Giudice popolare della Corte d’Assise d’Appello di Trieste. È stato, tra l’altro, docente alle Università di Roma e di Udine, e consulente del Ministero delle Comunicazioni. Damele ha anche scritto dieci libri e diretto alcuni periodici, tra cui “Udine economia”, e collabora con associazioni socio-culturali e di volontariato.