Consumare molte bevande zuccherate durante l’adolescenza e la gioventù aumenta il rischio di sviluppare un tumore del colon-retto prima di compiere 50 anni. Ad affermarlo è uno studio pubblicato su Gut, prestigiosa e autorevole rivista di gastroenterologia (che è anche l’organo ufficiale della British Society of Gastroenterology). La ricerca, in realtà, è stata realizzata dalla Washington University School of Medicine di St. Louis, prendendo in esame un ampio campione di partecipanti al Nurses’ Health Study II, uno dei maggiori studi epidemiologici sui fattori di rischio in oncologia. Il risultato, che più avanti vedremo nel dettaglio, conferma dunque l’importanza della prevenzione primaria contro le malattie croniche (tra cui ci sono cancro, malattie cardiovascolari e polmonari, e diabete), responsabili come noto della maggioranza dei decessi a livello globale. Una dieta equilibrata e uno stile di vita sano (che contempli dunque attività fisica e sportiva con la giusta frequenza) rappresentano in questo senso i pilastri per la lotta contro le malattie croniche e in generale della prevenzione, un fronte su cui Assidai è impegnato da sempre con iniziative e campagne informative a favore dei propri iscritti.
La ricerca, i numeri e le conclusioni
Ma come è stata svolta esattamente la ricerca della Washington University School of Medicine di St. Louis? Per valutare se effettivamente esisteva un legame causale tra consumo di bevande zuccherate e tumore del colon-retto, è stato esaminato un ampio campione composto da donne, tutte infermiere, monitorate regolarmente per 24 anni. Ogni quattro anni, infatti, le partecipanti hanno risposto a un questionario molto dettagliato su cosa mangiavano e con quale frequenza. A circa metà di esse, inoltre, è stato anche chiesto di compilare un ulteriore questionario relativo alle abitudini alimentari di quando avevano 13-18 anni.
Ebbene, dall’analisi dei dati delle quasi 100mila donne che hanno risposto è emerso un trend abbastanza chiaro: quelle che consumavano due o più bicchieri di bevande zuccherate al giorno avevano un rischio più che doppio di sviluppare il tumore del colon-retto prima dei 50 anni rispetto alle donne che ne consumavano uno solo. Non solo: i ricercatori hanno calcolato che questo rischio aumentava del 16% per ogni bicchiere di bevanda zuccherata in più consumato ogni giorno. E dai 13 ai 18 anni, un momento importante per la crescita e lo sviluppo, era legato a un aumento del 32% del rischio di sviluppare il cancro del colon-retto prima dei 50 anni.
AIRC: così calano i rischi di cancro
Non abusare di bevande zuccherate – sostiene l’AIRC (la Fondazione Italiana per la ricerca sul Cancro), commentando questo studio, – è quindi un modo in teoria semplice per ridurre il rischio di sviluppare tumori intestinali, oltre che una delle regole auree per prevenire l’obesità adolescenziale, dato che l’apporto calorico di queste bevande è molto elevato a fronte di un apporto nutrizionale mediamente basso o nullo. Un messaggio che andrebbe trasmesso soprattutto ai giovani, i più attratti dalla grande varietà di drink proposti dall’industria alimentare.
Inoltre, secondo l’analisi della Washington University School of Medicine di St. Louis a una persona adulta basta rinunciare ogni giorno a un bicchiere di bevanda zuccherata sostituendolo con un caffè o un bicchiere di latte per ridurre, rispettivamente, del 18% e del 36% il rischio relativo di tumore del colon-retto a insorgenza precoce. La sostituzione di bevande zuccherate con succhi di frutta naturali non sembra invece abbassare il rischio stesso in maniera significativa, verosimilmente poiché anche questi ultimi contengono molto zucchero.
La conferma dall’Università di Parigi
A risultati simili era arrivato un altro studio pubblicato circa due anni fa sul British Medical Journal e realizzato dall’Università di Parigi sui dati di 101mila persone raccolti tra il 2009 e il 2017. Dall’analisi è emerso che ogni aumento di 100 ml al giorno del consumo di bevande zuccherate si associa a un incremento del 18% circa del rischio relativo di sviluppare un tumore. In particolare, la possibilità di ammalarsi di cancro del seno aumenterebbe del 22%. Questi dati suggeriscono, anche in questo caso, che la riduzione drastica delle bevande zuccherate potrebbe essere una strategia efficace per la prevenzione dei tumori, avevano sottolineato dall’Università parigina.
Assidai e la prevenzione
Assidai, va ricordato, è da sempre attiva sul tema della prevenzione. Intesa sia come “primaria”, che consiste come abbiamo visto in stili di vita sani che evitano l’insorgere di malattie croniche, sia come “secondaria”, cioè identificabile con una serie di screening medici tesi a scoprire con il congruo anticipo eventuali patologie, anche in questo caso croniche. Proprio su questo fronte, il nostro Fondo – negli ultimi anni (eccetto il 2020 e il 2021 causa Covid) – ha messo a disposizione dei propri iscritti campagne di prevenzione totalmente gratuite: