Quando si parla di welfare integrativo aziendale ci si riferisce a un insieme di benefit e prestazioni, che ha l’obiettivo di superare la componente meramente monetaria della retribuzione, con l’obiettivo di sostenere il reddito dei dipendenti e migliorarne la vita privata e lavorativa. Un’estrema sintesi per raccontare un settore che si è sviluppato molto in Italia negli ultimi anni – anche grazie agli incentivi fiscali messi a punto dal Governo – e in cui Assidai, quale Fondo sanitario integrativo, crede fermamente, perché la priorità sono il benessere dei manager, quadri e professionisti ai quali il Fondo stesso si rivolge.
Welfare integrativo aziendale, oggi, in Italia, vuol dire tante cose e questo, di per sé, è già un fatto positivo. L’idea, che ha mosso anche l’intervento dell’esecutivo su questo tema, è quella di favorire forme di benefit attraverso l’incentivazione fiscale, in un momento in cui i salari nazionali non possono dare grandi soddisfazioni dal punto di vista economico. Questo, oltre che per le aziende private, potrebbe valere anche per il settore pubblico: è indubbio che avere un welfare detassato anziché un salario tassato può essere una prospettiva interessante per tutti.
Cosa include welfare integrativo aziendale
Per esempio le prestazioni sanitarie, come check up o visite specialistiche: tutti fronti sui quali Assidai, come Fondo di assistenza sanitaria, è molto attivo. A partire dalla prevenzione, che è ormai universalmente riconosciuta – dati alla mano – come uno dei principali fattori per aumentare le aspettative di vita. Non è un caso che, stando al Rapporto Osservasalute 2015, due anni fa per la prima volta si è registrato un calo delle attese di vita in Italia, imputabile principalmente proprio alla mancata prevenzione.
A tal proposito, va ricordato che l’anno scorso Assidai ha lanciato la campagna “Manager in Salute”, che ha offerto agli iscritti la possibilità di usufruire gratuitamente di un test cardiovascolare sotto sforzo (ECG sotto sforzo) e di un controllo bioimpedenzoimetrico, che permette di misurare la composizione corporea tra massa grassa e massa magra.
Quello tra welfare aziendale e settore sanitario è un binomio ancora più importante se si pensa che in Italia, stando agli ultimi sondaggi:
- il 78% della popolazione ha paura di dovere ridurre o rimandare le spese sanitarie in futuro;
- a rischio anche la spesa odontoiatrica per il 57% degli intervistati;
- le spese in prevenzione sanitaria (47%);
- le spese per le visite specialistiche (42%).
Altre applicazioni del welfare aziendale
Il campo sanitario non è l’unico di applicazione del welfare integrativo aziendale. Tra i più diffusi ci sono anche le mense aziendali e i buoni pasto, la flessibilità degli orari, le convenzioni e specifiche agevolazioni per lo studio dei figli.
Tutti benefit che permettono di migliorare la qualità della vita dei lavoratori ma anche – grazie alla detassazione – di ridurre il costo del lavoro, di migliorare il clima aziendale e di incrementare la produttività dei dipendenti.
Non solo: il welfare aziendale può essere un ottimo strumento per attrarre o trattenere i talenti, anche perché la componente salariale, ormai, non è l’unico elemento che i manager valutano per decidere l’ingresso o la permanenza in un’azienda.