Da Federmanager una proposta documentata e sostenibile, da inserire nella prossima Legge di Stabilità, per limitare l’impatto sociale e finanziario delle patologie
Una proposta precisa, documentata e sostenibile dal punto di vista finanziario per limitare l’impatto delle patologie croniche. La Commissione Sanità di Federmanager è partita proprio dall’analisi del neo Piano nazionale della Cronicità, attualmente all’esame della Conferenza Stato-Regioni, per ragionare su un intervento specifico da costruire in un’ottica di sinergia tra Sistema Sanitario Nazionale e Sanità integrativa.
L’iniziativa parte da un dato di fatto: le cronicità più diffuse nel nostro Paese sono obesità, diabete, ipertensione, dislipidemie e altre malattie cardiovascolari, problematiche respiratorie, oltre ovviamente alle patologie oncologiche.
Ad oggi, il loro impatto clinico, sociale ed economico è rilevante, ma potrebbe essere ancora di più in futuro a causa del progressivo invecchiamento della popolazione. Ecco perché un tema cruciale è quello della prevenzione, che per essere utile deve essere mirata e personalizzata, e degli stili di vita corretti. Per questo, secondo Federmanager, non solo la prevenzione dovrebbe essere ricompresa nell’elenco delle “prestazioni vincolate” (quelle che i Fondi sanitari integrativi devono assicurare nella misura del 20% delle proprie risorse) ma è importante che sia incentivata con appropriatezza, con una programmazione basata su studi epidemiologici e diagnostici precisi.
L’idea è quella di farsi promotori di modifiche legislative che sono necessarie sia presso il ministero della Salute sia presso la Presidenza del Consiglio, istituzionalizzando il dialogo già avviato con un duplice obiettivo: individuare le soluzioni più idonee per la sostenibilità del sistema sanitario e dare impulso alla sanità integrativa, sostenendo la diffusione del welfare sanitario in azienda attraverso l’adozione di misure di fiscalità di vantaggio da inserire già nella prossima Legge di Stabilità.
Gli aspetti tecnici che riguardano la possibilità di incentivare ulteriormente il welfare saranno oggetto di un confronto diretto tra gli economisti di Palazzo Chigi e la struttura federale, mentre si è già al lavoro per offrire un contributo manageriale alle attività che il ministro Beatrice Lorenzin e il direttore generale alla programmazione sanitaria, Renato Botti, stanno portando avanti al ministero della Salute.