Un progetto impegnativo quello della certificazione della parità di genere UNI PdR 125:2022 Prassi di riferimento per la parità di genere, che ha coinvolto attivamente il Fondo per certificarsi per il seguente campo di applicazione “Misure per garantire la parità di genere nel contesto lavorativo per: Erogazione del servizio di rimborsi spese mediche ed assistenziali per dirigenti, quadri e consulenti”.
L’iniziativa, nata come progetto di tutto il Sistema Federmanager, ha visto oltre ad Assidai il coinvolgimento di Federmanager, Federmanager Academy, Manager Solutions e Praesidium: un traguardo collettivo che evidenzia l’impegno concreto nell’affrontare le sfide legate alla valorizzazione della diversità di genere, a partire dalla promozione di modelli di leadership inclusivi.
Ma che cosa rappresenta realmente questa certificazione per Assidai? Un riconoscimento ufficiale che attesta l’impegno del Fondo verso l’uguaglianza di genere e la promozione della diversità sul luogo di lavoro creando ambienti di lavoro inclusivi, equi e rispettosi, in cui donne e uomini possano beneficiare di pari opportunità di sviluppo e crescita professionale. Inoltre, non solo risponde a principi etici fondamentali ma offre anche vantaggi tangibili all’organizzazione stessa: la certificazione, infatti, favorisce un miglioramento reale della cultura organizzativa, contribuisce alla crescita dell’organizzazione e promuove soluzioni innovative che incrementano la produttività complessiva nel medio-lungo termine.
In termini di governance la certificazione UNI PdR 125:2022 rappresenta per Assidai un ulteriore tassello che si aggiunge alla certificazione del sistema di gestione ISO 9001:2015, alla certificazione volontaria del proprio bilancio e all’iscrizione all’Anagrafe dei fondi sanitari istituita dal Ministero della Salute. L’obiettivo cui tende il Fondo dotandosi di certificazioni – seppur non richieste – è quello di continuare ad apportare significative migliorie all’interno della propria realtà e con quest’ultima attestazione è previsto un piano strategico triennale di sviluppo che vedrà il Fondo impegnato nell’implementazione di ulteriori processi innovativi e in specifici corsi di formazione per le proprie risorse.
Va detto che è ancora più importante questo step – effettuato volontariamente da Assidai e per primo rispetto ad altri fondi sanitari – perché secondo l’ultimo Rapporto globale sulla disparità di genere 2023 del World Economic Forum (WEF), il ritmo del cambiamento in termini di gender gap è stagnante a causa delle crisi convergenti che rallentano i progressi. Il Rapporto, giunto alla diciassettesima edizione, analizza l’evoluzione delle disparità basate sul genere in quattro aree: a) partecipazione economica e opportunità, b) risultati scolastici, c) salute e sopravvivenza e d) emancipazione politica, e rileva che il divario complessivo tra i sessi si è ridotto solo dello 0,3% rispetto al Rapporto 2022 e la parità è progredita solo del 4,1% dalla prima edizione del rapporto nel 2006, con un rallentamento significativo del tasso di variazione complessivo.
Per colmare il divario complessivo tra i sessi occorreranno ben 131 anni ma, al ritmo attuale, ci vorranno 169 anni per la parità economica e 162 anni per quella politica. Analizzando i 146 Paesi indicizzati, per il 14° anno consecutivo, l’Islanda si conferma il primo Paese al mondo per uguaglianza di genere e l’unico ad aver colmato oltre il 90% del divario di genere. Sebbene nessun Paese abbia ancora raggiunto la piena parità di genere, i primi nove classificati hanno colmato almeno l’80% del loro divario (Norvegia, Finlandia, Nuova Zelanda, Svezia, Germania, Nicaragua, Namibia, Lituania e Belgio). L’Italia invece scivola dal 63esimo al 79esimo posto e a pesare sul posizionamento del nostro Paese nella classifica vi è il netto peggioramento registrato in ambito di partecipazione e rappresentanza politica delle donne. Se, poi, si prende in considerazione lo spaccato della partecipazione e delle opportunità economiche che le donne hanno nel nostro Paese si ha un lieve miglioramento dal 110° posto al 104°. Certo un dato, comunque, sconfortante nonostante il miglioramento, perché ci collochiamo nella parte bassa della classifica. Resta pressoché invariata la collocazione dell’Italia nel ranking relativo all’accesso all’educazione (siamo passati dal 59° posto al 60°), mentre è in miglioramento (seppure sempre nella parte bassa della classifica) il posizionamento nel segmento salute e prospettive di vita (dal 108° al 95°).
«La Certificazione appena ottenuta è per noi un importante traguardo, che si inserisce nel solco dell’attenzione posta alle tematiche di parità di genere dal nostro Fondo di assistenza sanitaria, già all’interno del proprio processo di gestione certificato da molti anni” – ha dichiarato Armando Indennimeo, Presidente Assidai – Le persone sono un asset unico all’interno delle organizzazioni, per questo ritengo fondamentale garantire un alto livello di benessere alle donne e agli uomini, che, ogni giorno, con dedizione e impegno, consentono ad Assidai di raggiungere la propria mission, così come è altrettanto importante il work-life-balance perché un buon equilibrio tra vita privata e vita lavorativa è un altro elemento centrale per la filosofia del Fondo».
Il lavoro propedeutico al processo di certificazione è stato realizzato dal Fondo con il supporto di Ambire Società Benefit e tutto il processo è stato certificato da GCerti Italy. I KPI qualitativi e quantitativi analizzati – relativamente alla fascia e al cluster in cui è stato inserito Assidai – sono: 1) Cultura e strategia 2) Governance 3) Processi HR 4) Opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda 5) Equità remunerativa per genere 6) Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.
I documenti analizzati e prodotti da Assidai per raggiungere questo importante obiettivo della Certificazione sono stati numerosi. Tra essi sono ricordiamo in primo luogo la Politica di parità di genere rivolta a tutto il personale dipendente e condivisa con tutti gli stakeholder per evidenziare l’impegno costante e crescente da parte del Fondo per garantire un ambiente di lavoro con pari opportunità di genere. In secondo luogo, la Politica anti Politica anti-molestie e anti-discriminazioni sviluppata per sottolineare l’impegno del Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa nel sostenere un ambiente di lavoro privo di qualsiasi forma di molestia, violenza, discriminazione diretta e indiretta e per ribadire il divieto circa qualsiasi atto di cui sopra che leda la dignità umana e comprometta la fiducia, la motivazione, le prestazioni, il clima organizzativo e la reputazione di Assidai.
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Assidai riceve la certificazione di parità di genere UNI PdR 125:2022
Da sinistra: Mario Cardoni, Direttore Generale Federmanager; Marilena Albanese, Responsabile Marketing e Comunicazione Assidai; Armando Indennimeo, Presidente Assidai; Marco Rossetti, Direttore Generale Assidai; Marina Cima, Presidente Manager Solutions; Alessandra Ceccarelli, Responsabile Organizzazione e Sviluppo Federmanager; Valter Quercioli, Vice Presidente Federmanager; Dina Galano, Responsabile Comunicazione Federmanager