Il Ministero della Salute lancia un importante monito sulle cure antibiotiche fai-da-te
“Non bisogna assumere antibiotici se non è necessario perché altrimenti si contribuisce a rendere i batteri più resistenti, rendendo meno efficaci i medicinali. Con questa campagna vogliamo sensibilizzare i cittadini affinché seguano sempre la prescrizione del medico. Ognuno di noi può essere d’aiuto nella lotta all’antibiotico-resistenza, che è un’emergenza a livello globale”. Le parole sono quelle del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, che nei giorni scorsi, presentando la campagna nazionale sull’uso consapevole degli antibiotici 2024, ha parlato in modo molto chiaro, sottolineando che usarli in modo scorretto “è uno dei fattori più importanti – ma non l’unico – dell’antibiotico-resistenza, che ogni anno determina in Europa circa 35.000 decessi all’anno, di cui un terzo purtroppo in Italia”. È cruciale, dunque, che le persone comprendano i rischi che si celano dietro un uso eccessivo di antibiotici e quanto sia controproducente una terapia fai-da-te. Proprio per questo – ha aggiunto il Ministro – la formazione e l’informazione sono tra le direttrici principali del Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico-resistenza 2022-2025, “un’attività considerata strategica dal Governo, che ha stanziato 40 milioni di euro l’anno, dotando per la prima volta il piano di fondi strutturali per tutto il triennio”.
L’iniziativa dell’esecutivo si è svolta in contemporanea con la giornata europea sull’uso consapevole degli antibiotici, promossa dal Centro Europeo per il Controllo delle Malattie, nell’ambito della più ampia Settimana mondiale di sensibilizzazione sulla resistenza antimicrobica.
In Italia 12mila morti l’anno per batteri resistenti alle cure
L’obiettivo? Rendere edotta la popolazione della minaccia rappresentata dalla resistenza agli antimicrobici (di cui i più temuti al momento risultano gli antibiotici) e sull’importanza di un loro uso prudente. Minaccia sempre più significativa a livello globale, che ha un impatto importante sulla salute umana e animale, sulla produzione alimentare e sull’ambiente.
In Italia, soprattutto, è preoccupante la ripresa, a partire dal 2022, del consumo di antibiotici, salito del 6,4% nel 2023 rispetto all’anno precedente; la prevalenza aumenta con l’avanzare dell’età, raggiungendo il 60% negli over 85. I numeri parlano chiaro: secondo quanto riporta il Ministero della Salute, in Europa sono 70mila l’anno le infezioni di batteri resistenti alle cure che causano 35mila decessi, di cui 12mila in Italia. Nel biennio 2022-23 nel nostro Paese 430mila ricoverati hanno sviluppato un’infezione: l’8,2% contro una media Ue del 6,5% e sono stati somministrati antibiotici al 44,7% dei degenti contro il 33,7% europeo. Le ultime stime dicono che le infezioni si potrebbero ridurre del 30% facendo più prevenzione negli ospedali e riducendo i consumi di antibiotici.