Ho appreso con molta gioia la notizia della vostra encomiabile iniziativa che rinvigorisce lo spirito associativo con la raccolta o pubblicazione delle nostre riflessioni scritte.
Il progetto è appagante per gli associati e meritoria per Assidai.
Emiliana, mia moglie, è morta recentemente e la mia esistenza è ferma a quel giorno anche se la sabbia del tempo continua a scorrere inesorabilmente dall’orifizio della clessidra della vita. Unisco una mia foto con lei e un mio pensiero.
“Tutto il mondo è un teatro; or la commedia / si rappresenta in esso, or la tragedia / or si piange or si ride /sull’umane follie, sulle miserie, / e degli uomini sono / le pazzie, parte buffe, e parte serie.
Noi uomini siamo in generale fatti così : ci rivoltiamo sdegnati e furiosi contro i mali mezzani, e ci curviamo in silenzio sotto gli estremi; sopportiamo, non rassegnati, ma stupiti il colmo di ciò, che da principio avevamo chiamato insopportabile: sofferenza e morte.
E se al di là del tempo un senso ignoto / non trasportasse il nostro cor, se dolce / non lo nutrisse ognora una speranza / di riveder quando che sia le care / persone, che da noi morte disgiunse, / che mai fora la vita altro che lutto, / squallore, solitudine e tormento?”
Alfio Carta