“Stare a casa durante il giorno e bere tanto”
Secondo il Dott. Andrea Fabbri (SIMEU), basterebbe seguire questi due consigli per evitare la maggior parte dei malori legati al caldo
Chi patisce di più gli effetti del caldo? “Gli over 70 e le persone più fragili che già soffrono di cronicità”. Come evitare colpi di calore? “Bere tanto e stare a casa durante le ore diurne”. L’intasamento dei pronto soccorso? “Il caldo ha complicato ulteriormente un tema che è presente da mesi, se non da anni”. A parlare è il Dottor Andrea Fabbri, Membro dell’Ufficio di Presidenza della Società Italiana di Medicina d’Emergenza Urgenza (SIMEU), che – agendo in prima linea all’Azienda Usl della Romagna-Forlì, dove è Direttore dell’Unità Operativa Pronto Soccorso, Medicina d’Urgenza – ha l’autorevolezza e la competenza per descrivere gli effetti del caldo sulle categorie più a rischio e le possibili contromisure per prevenirli.
Quali sono i riflessi a livello di pronto soccorso dell’ultimo e attuale rialzo delle temperature? Si rischiano intasamenti?
Il fatto si ripete quando salgono la colonnina di mercurio e l’umidità. Le persone più fragili hanno maggiori problemi: aumenta l’incidenza di alcune malattie e si acutizzano le cronicità. Negli ultimi due mesi nei pronto soccorso c’è stato un significativo aumento degli accessi che, tuttavia, è frutto di tanti aspetti della situazione. Sicuramente il caldo improvviso gioca un ruolo rilevante, inoltre le nostre unità continuano a soffrire per la coesistenza di pazienti Covid e non Covid, con la necessità di mantenere percorsi separati. In generale, tutta l’organizzazione sanitaria è meno efficiente rispetto al pre-Covid anche perché, quando le cose si complicano, cioè nell’emergenza, l’unica porta sempre aperta è quella del pronto soccorso. Per concludere: l’intasamento è un tema presente da mesi, se non da anni, che si è allargato a molte Regioni, il caldo non ha fatto che aggravare il problema.
In generale quali sono le principali contromisure che bisogna prendere contro il caldo e come dobbiamo proteggerci?
Punto primo: nelle ore diurne, dalle 9 alle 19, bisogna stare in casa o in luoghi freschi. In secondo luogo bisogna bere molto, anche quando non si ha sete. Il problema, soprattutto per gli anziani, è che hanno un senso della sete ridotto e tendono a non bere. Basterebbe seguire queste due indicazioni per evitare la stragrande maggioranza delle criticità.
Invece?
Di solito i pazienti arrivano da noi in pronto soccorso in uno stato di disidratazione che causa la riacutizzazione delle malattie croniche di carattere cardiaco o respiratorio, oltre che affaticare il rene, fondamentale per riequilibrare lo stato idrico dell’organismo. Si può arrivare anche allo stato confusionale e alla perdita di conoscenza. Spesso gli anziani si presentano con la febbre senza rendersi conto delle proprie reali condizioni fisiche e di disidratazione.
Andrea Fabbri ricopre dal 2011 il ruolo di Dirigente Medico di Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza presso l’Unità Operativa di Pronto Soccorso, Medicina d’Urgenza, AUSL di Forlì ed è membro dell’Ufficio di Presidenza della Società Italiana di Medicina d’Emergenza Urgenza (SIMEU). Insegna alle Università di Bologna, Perugia e Roma.