Cruciale adottare stili di vita sani. In un documento informativo sottoscritto dal Ministero della Salute un’analisi di queste patologie, seconda causa di morte a livello mondiale
Fornire alla popolazione informazioni basate sull’evidenza scientifica in materia di prevenzione delle malattie cerebrovascolari, evidenziare i fattori di rischio, promuovere stili di vita salutari e prevenzione primaria, sapere riconoscere l’insorgenza dei segni e dei sintomi dell’ictus e dell’attacco ischemico transitorio e adottare le adeguate contromisure. Sono questi i principali obiettivi del “Documento informativo per il cittadino sulla prevenzione delle malattie cerebrovascolari lungo il corso della vita”, prodotto dall’Alleanza italiana per le malattie cardio-cerebrovascolari, un patto volontario volto al contrasto di queste patologie sottoscritto tra Ministero della Salute, Società scientifiche, Associazioni dei pazienti e altri Enti operanti nel settore. Inoltre, sulla base dei contenuti del documento stesso è stata predisposta una sezione specifica sulla prevenzione delle malattie cerebrovascolari nell’ambito dell’area tematica del portale del Ministero della Salute dedicata al tema.
Le malattie cerebrovascolari sono patologie del sistema nervoso centrale provocate da alterazioni della circolazione sanguigna e nel 2019 sono state la seconda causa di morte a livello mondiale. Le più frequenti sono l’ictus ischemico (circa l’80% degli eventi cerebrovascolari acuti) e l’emorragia intracerebrale (15-20%) mentre la mortalità per ictus è del 20-30% a 30 giorni dall’evento e del 40-50% a distanza di un anno. Solo il 25% dei pazienti sopravvissuti a un ictus guarisce completamente, mentre ben il 75% sopravvive con una qualche forma di disabilità; di questi ultimi circa la metà perde l’autosufficienza. In Italia – ricorda il Ministero della Salute – l’ictus è la principale causa di disabilità nell’adulto e la seconda causa di demenza: rappresenta dunque un’importante problematica di salute pubblica, il cui impatto causa notevoli conseguenze non solo sulle condizioni cliniche delle persone colpite, ma anche sulle loro famiglie e sui caregiver, e comporta quindi un rilevante costo economico e sociale.
La prevenzione primaria è lo strumento più importante per contrastare le malattie cerebrovascolari, perché mira a impedirne la comparsa e si basa sull’adozione e sul mantenimento di sani stili di vita in modo da prevenire comportamenti non salutari durante l’infanzia e l’adolescenza, ridurre il rischio di insorgenza delle patologie in questione nell’adulto, e favorire un invecchiamento sano e attivo. Attraverso uno stile di vita più salutare e un adeguato controllo medico nei soggetti a elevato rischio cardiovascolare si potrebbero evitare il 40-50% degli eventi cerebrovascolari.