I buoni spesa fanno parte dell’universo dei fringe benefit e rappresentano uno strumento importante nel campo del welfare aziendale, sempre più apprezzato da imprese e lavoratori. Essi, infatti, sono una voce addizionale alla retribuzione corrisposta da un’impresa ai propri dipendenti: un compenso “in natura”, che figura comunque in busta paga, come l’auto aziendale, i buoni pasto, lo smartphone e il pc portatile e che, anche nel 2021, ha visto il raddoppio della soglia di detassazione a 516 euro a seguito di un decreto del Governo. Un ulteriore passo in avanti nell’espansione di un settore, quello del welfare aziendale, che negli ultimi anni ha dimostrato ripetutamente le proprie potenzialità, in termini di soddisfazione del dipendente e di produttività dello stesso, a tutto vantaggio anche dell’impresa. Un’equazione, questa, pienamente condivisa anche da Assidai: secondo il nostro Fondo, infatti, le politiche di total reward rivestono una grande importanza per una concreta attuazione del welfare all’interno delle aziende e per una remunerazione completa dei manager.
Chi è TreCuori e la sua iniziativa di welfare
Proprio in tema di buoni spesa, va segnalata l’iniziativa a livello locale di TreCuori Società Benefit, che ha messo a punto un sistema di buoni spendibili anche presso attività commerciali e servizi di prossimità, che possono incassarli in maniera molto semplice e ricevendo il pagamento in tempi brevi. TreCuori è una società benefit pronta a servire, coinvolgere e riunire tutti i soggetti interessati a riattivare l’economia dei territori per favorire la prosperità di persone, imprese e terzo settore grazie a strumenti innovativi che promuovano relazioni di prossimità. TreCuori fa interagire in maniera virtuosa tre tipologie di soggetti: il mondo economico (professionisti, commercianti, artigiani ed imprese del territorio), il terzo settore (Onlus, associazioni sportive dilettantistiche, associazioni culturali, benefiche e scuole) e le persone (consumatori, lavoratori, imprenditori, amministratori – pubblici e privati – e soggetti attivi nel terzo settore).
Welfare locale e ricadute positive sul territorio
L’idea di TreCuori è stata dunque quella di formulare un’offerta che non punta solo sui grandi player internazionali, che di solito erogano i fringe benefit, ma di valorizzare le piccole realtà del territorio. “Data la natura dello strumento, tra i fornitori di beni e servizi non ci sono solo distributori di carburante e supermercati, ma anche piccole attività commerciali, organizzazioni non profit, artigiani e professionisti”, ha sottolineato Alberto Fraticelli, co-Fondatore e Direttore di TreCuori. Insomma, il sistema incentiva l’acquisto anche verso piccole realtà commerciali (mercerie, fiorai, panetterie, macellerie, edicole), artigianali (parrucchiere, estetista, idraulici) e professionali (commercialisti, avvocati). In questo modo l’investimento fatto dalle imprese in welfare aziendale resta sul territorio e produce una ricaduta positiva per l’economia sociale. “Sempre più imprese”, ha fatto notare lo stesso Fraticelli, “vedono in questo tipo di buoni un modo per mettere in pratica un’iniziativa concreta e misurabile di sostenibilità economica e sociale”.
Le scelte delle imprese
Qual è stata la risposta delle imprese a questa iniziativa? A circa quattro anni dal lancio di questo strumento, a fine febbraio 2022, è stata superata la soglia del milione di euro di valore in Buoni Spesa TreCuori incassati dalle tante attività locali che in tutt’Italia hanno deciso di aderirvi. Oltre 400 aziende hanno offerto ad oggi questo tipo di buoni a più di 3.000 collaboratori, i quali li hanno utilizzati per i loro acquisti più di 40.000 volte in oltre 500 diverse realtà di prossimità. TreCuori, inoltre, fa notare che le aziende clienti hanno la possibilità di scegliere quali buoni destinare ai propri collaboratori avendo a disposizione sia 200 tipologie di buoni spesa ‘tradizionali’ – sia in formato fisico che elettronico – sia i Buoni TreCuori. La cosa più interessante da notare è che sono sempre più le imprese maggiormente propense a utilizzare solo i buoni TreCuori per dare un valore diverso al loro investimento ma anche per offrire ai propri collaboratori maggiore libertà di scelta. Il motivo? Riconoscere solo questo tipo di buoni viene visto come un modo di fare welfare su misura per i propri lavoratori, ma con attenzione anche al territorio.
Assidai e il welfare aziendale
Come detto i Buoni TreCuori appartengono alla più ampia categoria del welfare aziendale che viene definito dagli esperti come “l’insieme di misure e di interventi che vengono messi in atto volontariamente da un’organizzazione a favore dei propri dipendenti, per migliorarne la vita privata e lavorativa in numerosi ambiti, incrementando il loro benessere individuale, professionale e familiare sotto il profilo economico e sociale”. Assidai si ritrova pienamente in queste parole offrendo uno dei benefit maggiormente richiesti dai manager e dalle loro famiglie: l’assistenza sanitaria integrativa, che rappresenta la concreta attuazione del welfare all’interno delle aziende. Oggi i manager e, in generale, tutti i lavoratori, si aspettano che l’impresa comprenda e favorisca sempre più l’equilibro tra vita lavorativa e vita privata e le aziende considerano i benefit una leva di gestione e di crescita dell’individuo all’interno dei modelli di sviluppo aziendale. Proprio per questo Assidai rappresenta un benefit esclusivo e di valore: un importante strumento a disposizione dei datori di lavoro, dei responsabili delle risorse umane e degli altri decision maker aziendali per ricompensare, attrarre e trattenere talenti e collaboratori. Il nostro Fondo si pone a completa disposizione delle aziende per fidelizzare e motivare i dirigenti, i quadri, i dipendenti e i consulenti, attraverso la realizzazione di Piani Sanitari taylor made e iniziative di sensibilizzazione e informazione per favorire la prevenzione e il mantenimento di un buono stato di salute per gli iscritti.