Nelle ultime settimane il Ministero della Salute ha elaborato ufficialmente, d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, il Programma nazionale della ricerca sanitaria (PNRS) valevole per il triennio 2020-2022. Un Programma – si legge nel sito del Ministero stesso – che si inserisce nel contesto delle politiche della ricerca del Paese e come tale costituisce la declinazione, per il Servizio Sanitario Nazionale, delle linee generali stabilite dal Programma nazionale della ricerca, elaborato e adottato dal Ministero dell’Università e della Ricerca. Inoltre, nel PNRS – si aggiunge – vengono indicate le finalità in ambito di ricerca sanitaria correlate con quelle del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), sottolineando in particolare l’importanza della ricerca biomedica e sanitaria nell’attuale periodo di emergenza pandemica da Covid-19.
Approfondiamo quale è l’obiettivo ultimo del PNRS 2020-2022: da una parte rispondere alle richieste di ricerca per il Servizio Sanitario Nazionale, chiarendo chi sono i suoi attori e come sono strutturati, quali sono i programmi di sviluppo e le relazioni con gli altri progetti nazionali; dall’altra parte migliorare l’integrazione multi professionale per il supporto alla prevenzione, al governo clinico, alla continuità assistenziale e al mantenimento dell’avanguardia nella diagnostica e nella comunicazione con i cittadini.
Tutti aspetti, questi, condivisi da Assidai attraverso specifiche campagne di screening o di approfondita informazione a favore dei propri iscritti, nella ferma convinzione che il Servizio Sanitario Nazionale sia e debba restare la spina dorsale del nostro Paese e che i fondi sanitari integrativi, nel presente e nel futuro, possano svolgere una valida funzione di sostegno e di supporto.
La ricerca come pilastro del Servizio Sanitario Nazionale
Il Programma nazionale della ricerca sanitaria si basa su un assunto chiave, in coerenza con la legge 502 del 1992, che aveva introdotto una prima importante riforma alla sanità pubblica: “La ricerca sanitaria, intesa come parte integrante tra le attività del Servizio Sanitario Nazionale, è elemento fondamentale per garantire ai cittadini una sanità efficiente e rispondente ai reali bisogni di assistenza e cura del Paese”. Per ricerca sanitaria, si aggiunge, “si deve intendere un ampio spettro di attività che includono sia la ricerca che persegue lo scopo di far avanzare in modo significativo le nostre conoscenze su aspetti importanti delle diverse condizioni patologiche e/o di promuovere lo sviluppo di opzioni (di diagnosi o trattamento) innovative, sia quella invece più orientata a fornire, se possibile, soluzioni a problemi specifici e concreti, e a produrre informazioni utili per indirizzare positivamente le scelte dei diversi decisori”.
A ciò si aggiunge, sottolinea il Ministero della Salute, un elemento di estrema attualità: la pandemia da Covid-19 che “ha imposto di riflettere sulla salute come bene non solo individuale ma appartenente a tutta la comunità, e pertanto ha forzato ad essere consapevoli delle conseguenze che il comportamento di ciascuno ha sulla salute degli altri”. Allo stesso tempo l’emergenza “ha evidenziato la necessità di ricercare nuovi livelli di programmazione e di riflettere su ciò che sarà il Servizio Sanitario Nazionale, con particolare attenzione alla presa in carico anche territoriale, alla necessità di ripensare i ruoli della sanità, alle lacune del sistema, al concetto di appropriatezza e tempestività di risposta ai problemi”. Quindi, “il nostro sistema sanitario, uno dei migliori al mondo, necessita di mettere a sistema l’insegnamento ricevuto, con una adeguata riflessione, su basi scientifiche, rispetto a cosa e come cambiare”.
Strategie e fonti di finanziamento
Quali dovrebbero essere secondo il Ministero della Salute gli elementi chiave della strategia sulla ricerca per il Servizio Sanitario Nazionale? Diversi. Innanzitutto, la governance della ricerca, cioè l’insieme delle regole che devono definire un programma, contribuire a monitorare il suo sviluppo e consentire la valutazione dei risultati ottenuti rispetto a quelli ipotizzati, oltre alla loro valorizzazione e diffusione. Ma vanno anche definite le priorità della ricerca stessa, focalizzandosi sulla sua interdisciplinarità e valutando l’impatto dei progetti e la divulgazione dei risultati.
Un altro aspetto che, secondo il Ministero, non va sottovalutato è quello del trasferimento delle conoscenze e delle tecnologie, con particolare attenzione al tema dei brevetti. C’è poi il tema delle fonti di finanziamento, non certo marginale. “In regime di scarsità di risorse economiche e di conseguente competizione per la loro acquisizione, è necessario conoscere, razionalizzare e disseminare le informazioni per i possibili finanziamenti”, fa notare il documento del Ministero della Salute. Serve dunque “una strategia per evitare il finanziamento di uno stesso progetto con più fonti diverse a meno che i diversi finanziamenti non si integrino per la realizzazione di un progetto molto articolato con differenti finalità”.
La ricerca sanitaria per rilanciare il Paese
In definitiva, “la ricerca sanitaria di qualità è un investimento che alimenta le conoscenze scientifiche ed operative a beneficio dello stato di salute dei cittadini, della qualità del servizio sanitario e dello sviluppo dell’intero sistema economico”. È questa la frase che, forse, meglio sintetizza le 49 pagine del Programma Nazionale della ricerca sanitaria 2020-2022, appena pubblicato dal Ministero della Salute.
Inoltre, si aggiunge, “dall’attuale emergenza sorge l’occasione per ragionare in un modo innovativo, riprogettare percorsi e provvedere ad una nuova organizzazione sanitaria” e dunque diventa “opportuno rivalutare con metodo scientifico non solo le domande cliniche di salute ma anche quelle di organizzazione sanitaria e, non ultime, le conseguenze economiche, sociali e ambientali che si ripercuotono sulla salute”.
Al seguente link è possibile visualizzare il Programma Nazionale della Ricerca Sanitaria PNRS 2020-2022.