Sarà il perno della nuova assistenza territoriale che verrà ridisegnata nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il ruolo chiave delle “Case della Comunità”
Il distretto sanitario come snodo cruciale della nuova assistenza sanitaria primaria che verrà ridisegnata nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ne sarà previsto uno ogni 100 mila abitanti e sarà il luogo “privilegiato di gestione e di coordinamento funzionale e organizzativo della rete dei servizi socio-sanitari e sanitari territoriali, centro di riferimento per l’accesso a tutti i servizi dell’Asl”. A dirlo è il documento messo a punto dal Ministero della Salute e da Agenas (l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) che disegna la nuova assistenza territoriale, in cui il distretto sarà chiamato a favorire l’integrazione tra le diverse strutture sanitarie, socio-sanitarie, nonché dei servizi socio-assistenziali in un’ottica di collaborazione con le istituzioni locali presenti sul territorio, “in modo da assicurare una risposta coordinata e continua ai bisogni della popolazione, nonché di uniformità dei livelli di assistenza e di pluralità dell’offerta”.
La strada imboccata dal Ministero della Salute e da Agenas parte da un presupposto molto chiaro. “Il Servizio Sanitario Nazionale – spiegano le due istituzioni nel proprio documento – si basa su tre principi fondamentali: universalità, uguaglianza ed equità. Oggi più che mai il perseguimento di questi principi richiede un rafforzamento della sua capacità di operare come un sistema vicino alla comunità, progettato per le persone e con le persone, non intorno alle malattie e alle istituzioni”. In tale ottica, “si inserisce la necessità di potenziare i servizi assistenziali territoriali per consentire l’effettiva garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza riducendo le disuguaglianze, e contestualmente, costruendo un modello di erogazione dei servizi condiviso ed omogeneo sul territorio nazionale”. Ciò poiché l’Assistenza Territoriale o Assistenza Primaria – si ricorda – rappresenta la prima porta d’accesso al servizio sanitario e dunque essa “costituisce l’approccio più inclusivo, equo, conveniente ed efficiente per migliorare la salute fisica e mentale degli individui, così come il benessere della società”.
Anche per questo, in ogni distretto avrà un ruolo cruciale la “Casa della Comunità” (una ogni 40-50mila abitanti), ovvero il luogo fisico di prossimità e di facile individuazione dove la comunità può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e sociosanitaria. Una struttura che offrirà molteplici servizi ai cittadini, tra cui la presenza medica h24 per sette giorni su sette, la presenza infermieristica h12 per sette giorni su sette, punto prelievi, programmi di screening, diagnostica finalizzata al monitoraggio della cronicità anche attraverso strumenti di telemedicina, e cure ambulatoriali specialistiche per le patologie ad elevata prevalenza. Sarà, insomma, la sede privilegiata per la progettazione e l’erogazione di interventi sanitari e di integrazione sociale.
Cure primarie e secondarie, cosa sono
Le cosiddette cure primarie sono l’insieme dei servizi sanitari erogati dai medici di medicina generale (MMG) e dai pediatri di libera scelta (PLS). In sostanza, rappresentano quell’assistenza che funge da prima porta di ingresso dei cittadini al Servizio Sanitario Nazionale. Questi servizi – comunemente chiamati anche assistenza di base, assistenza primaria, medicina di base, medicina territoriale – unitamente a quelli di assistenza domiciliare, specialistica ambulatoriale e all’insieme delle cure intermedie costituiscono i cosiddetti servizi territoriali. Questo li distingue dal blocco dei servizi di cura e assistenza erogati dagli ospedali, cioè le cure secondarie (o specialistiche) a cui il cittadino può essere successivamente indirizzato. In molti sistemi sanitari l’accesso alle cure secondarie è subordinato alla prescrizione di un servizio di cure primarie.
La Casa della Comunità sarà il luogo fisico di prossimità e di facile individuazione dove poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e sociosanitaria. Una struttura che offrirà molteplici servizi ai cittadini, tra cui la presenza medica h24 per sette giorni su sette, la presenza infermieristica h12 per sette giorni su sette, punto prelievi, programmi di screening e diagnostica. Un distretto sanitario ogni 100mila abitanti: il luogo privilegiato di gestione e di coordinamento organizzativo e funzionale della rete dei servizi sanitari e sociosanitari territoriali, centro di riferimento per l’accesso a tutti i servizi dell’Asl