Per questo il Ministero della Salute ha appena lanciato la campagna “Match it Now”. Così si possono sconfiggere malattie come leucemie o mielomi
Ci sono alcune malattie che possono essere sconfitte solo grazie a un trapianto di cellule staminali emopoietiche provenienti da un donatore che risulti compatibile con il paziente. Qualche esempio: le talassemie, le leucemie, i linfomi, i mielomi e, in alcuni casi, i tumori solidi e le malattie autoimmuni. Purtroppo, la compatibilità completa in ambito familiare (tra sorelle e fratelli) è solo 1 su 4 mentre tra non consanguinei è pari a 1 su 100.000.
Proprio basandosi su questo presupposto lo scorso 18 settembre è stata celebrata la Giornata Mondiale per la donazione del midollo osseo. Sempre quel giorno, inoltre, è partita la settimana “Match it Now!”, cioè l’evento nazionale dedicato alla donazione del midollo osseo e delle cellule staminali emopoietiche, promosso e organizzato da Ministero della Salute, Centro Nazionale Trapianti, Centro Nazionale Sangue, Registro Italiano Donatori di midollo osseo – IBMDR) e dalle associazioni di volontariato del settore (ADMO, ADOCES ADISCO), con il patrocinio di Rai per il Sociale.
L’obiettivo? Far sì che il più ampio numero possibile di persone si iscriva al Registro IBMDR. Lo si può fare compilando il form online che si trova sulle piattaforme abilitate e completando successivamente l’iscrizione stessa in uno degli oltre 250 centri donatori e poli di reclutamento dislocati sul territorio nazionale.
Chi può farlo? Chiunque abbia tra i 18 e i 35 anni, goda di buona salute e superi i 50 chili di peso. Poi la procedura prevede il prelievo di un campione di saliva o di sangue, necessario per ricavare i dati genetici da inserire nel Registro, la compilazione di un questionario anamnestico e un colloquio con un sanitario per valutare il buono stato di salute. Infine, viene consegnato il modulo per il consenso informato da firmare. A questo punto i dati, nel massimo rispetto della privacy, vengono custoditi nel Registro IBMDR fino al raggiungimento dei 55 anni di età. In questo periodo chi si è iscritto è a disposizione per una eventuale donazione effettiva a favore di un paziente compatibile in attesa di trapianto. Un gesto di grande solidarietà – conclude la locandina dell’iniziativa – che può davvero valere una vita.
Come avviene il prelievo di midollo osseo
Il metodo impiegato in 8 donazioni su 10 è quello del “prelievo da sangue periferico”. La donazione, in questo caso, prevede la somministrazione, nei 5 giorni precedenti, di un farmaco che promuove la crescita delle cellule staminali nel midollo osseo e il loro passaggio al sangue periferico. Tale tipologia di prelievo, indicata come aferesi, si avvale dell’utilizzo di separatori cellulari: il sangue prelevato da un braccio attraverso un circuito sterile entra in una centrifuga dove la componente cellulare utile al trapianto viene isolata e raccolta in una sacca, mentre il resto viene reinfuso nel braccio opposto.