D’estate prevenire il caldo, e soprattutto i suoi effetti (potenzialmente pericolosi per determinate fasce della popolazione) è un obbligo. Per questo il Ministero della Salute nel 2005 ha avviato il Piano nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute attraverso specifici progetti del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM) e sotto il coordinamento del Centro di competenza nazionale Dipartimento di Epidemiologia SSR Regione Lazio (DEP Lazio). L’obiettivo? In sostanza giocare di squadra: favorire cioè il coordinamento tra istituzioni ai vari livelli e fornire linee operative per la creazione di un sistema centralizzato di previsione e prevenzione degli effetti del caldo sulla salute.
I sistemi di allarme anti-caldo
Una delle componenti fondamentali del Piano è rappresentato dai sistemi di allarme, denominati Heat Health Watch Warning Systems: si tratta di sistemi città specifici che, utilizzando le previsioni meteorologiche sono in grado di prevedere, fino a 72 ore di anticipo, il verificarsi di condizioni climatiche a rischio per la salute della popolazione. I risultati – si spiega sul sito del Ministero della Salute – vengono poi riportati in un bollettino sintetico che contiene le previsioni meteorologiche riassuntive ed un livello di allarme graduato (da 1 a 3) per permettere la modulazione degli interventi di prevenzione sulla base dell’entità del di rischio previsto. Ogni giorno, durante il periodo estivo, vengono prodotti i bollettini per ben 27 città, qui in ordine alfabetico: Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona e Viterbo.
I bollettini sulle ondate di calore sono pubblicati sul Portale del Ministero della Salute e inviati per ogni città ad un centro di riferimento locale (Comune, Asl, centro locale della Protezione civile) responsabile della diffusione sul territorio del bollettino ai servizi inclusi nel piano di prevenzione.
La sorveglianza dei Comuni
Oltre ai sistemi d’allarme, un altro caposaldo del Piano nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute è rappresentato dalla Sorveglianza. Come funziona? Il Sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera ha lo scopo di monitorare in tempo reale il numero di decessi giornalieri nella popolazione anziana (età 65 anni e oltre). In collaborazione con l’ufficio Anagrafe dei Comuni, i dati di mortalità vengono acquisiti durante l’intero anno tramite un sistema di inserimento online. Il DEP Lazio gestisce il database della mortalità giornaliera per monitorare l’impatto in tempo reale degli eventi meteorologici estremi (ondate di calore, ondate di freddo, ecc.) sulla salute. Inoltre – spiega il Ministero della Salute – è attivo in alcune strutture sentinella delle grandi aree arbane un Sistema di Sorveglianza degli accessi al Pronto Soccorso per il monitoraggio anche degli esiti non fatali per supportare la risposta tempestiva all’emergenza dei servizi ospedalieri durante le ondate di calore.
Tutto ciò permette, ogni estate, di produrre rapporti mensili e stagionali con una sintesi dell’impatto delle ondate di calore sulla salute. Tutti dati chiave utili, osservando e analizzando i trend del passato, a cautelarsi e adottare le giuste misure di prevenzione per il presente e per il futuro.
Prevenzione e raccomandazioni per i più vulnerabili
Proprio la prevenzione rappresenta il terzo elemento chiave del Piano. Ogni estate vengono infatti raccolte le informazioni sui piani locali di prevenzione e i protocolli di emergenza in 34 città. Allo stesso tempo si aggiorna periodicamente un documento con le linee guida per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute. Esso comprende sia una sintesi delle evidenze disponibili sui fattori di rischio associati al caldo e alle ondate di calore e sugli interventi di prevenzione, sia modelli e strumenti, basati sulle prove scientifiche disponibili, per l’implementazione di piani locali di prevenzione per gli effetti del caldo in ambito sanitario differenziati per livello di rischio e del livello di suscettibilità della popolazione.
Da tutto ciò discendono raccomandazioni specifiche per diversi sottogruppi di popolazione più a rischio. Studi epidemiologici hanno infatti evidenziato che durante le ondate di calore alcuni sottogruppi di popolazione sono più vulnerabili e pertanto è importante indirizzare le risorse disponibili e definire specifiche misure di prevenzione rivolte a questi sottogruppi. I servizi locali sia sanitari (Asl) sia socio-assistenziali (Comune) dispongono di sistemi informativi che, opportunamente integrati, in diverse città sono utilizzati per la definizione di una “anagrafe” dei suscettibili che rappresenta uno degli strumenti utili per effettuare interventi mirati preventivi e di assistenza.
I consigli per un’estate “in salute”
Il concetto di prevenzione, come noto, è considerato cruciale da Assidai che la ritiene fondamentale per creare i presupposti per una vita lunga e soprattutto in buona salute. Anche l’estate, da molti considerata come la stagione più bella, presenta rischi da ridurre il più possibile. A partire dall’alimentazione: bere e mangiare correttamente – sottolinea il Ministero della Salute – contribuisce a ridurre i rischi per la salute dovuti alle ondate di calore, in particolare la disidratazione. Qualche consiglio? Bere almeno due litri (otto bicchieri) di acqua al giorno, moderando al contempo il consumo di bevande con zuccheri aggiunti e di alcolici, rispettare il numero e gli orari dei pasti (in particolare non trascurando mai una adeguata prima colazione), aumentare il consumo di frutta e verdura di stagione e yogurt e ridurre drasticamente quello di cibi ricchi di grassi.
Altro aspetto chiave dell’estate, forse ancora più importante, è quello della protezione della pelle, in particolare per evitare i rischi di insorgenza del melanoma, il tumore della cute. In questo caso, i principali esperti in materia indicano un vademecum piuttosto chiaro da rispettare. Non bisogna stare al sole a tutti i costi – evitando anzi le ore più calde della giornata – e va sempre applicata (anche quando è nuvoloso) una protezione solare ad ampio spettro, resistente all’acqua e con fattore di protezione 30 o 50.