È il messaggio lanciato dall’OMS nella Giornata mondiale della Salute, festeggiata in tutto il mondo
Investire sulla sanità di base, dare priorità alla salute e alla protezione sociale, garantire l’accesso equo ai vaccini anti Covid a livello nazionale e internazionale, agire sulle città migliorando i sistemi di trasporto e le strutture idriche e igieniche, agire in modo più incisivo sui dati, che devono essere tempestivi e di qualità per individuare e ridurre le disuguaglianze. Sono queste le cinque direttive chiave annunciate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in occasione della Giornata Mondiale della Salute che si è celebrata, come ogni anno, lo scorso 7 aprile. Dal 1950, infatti, il “World Health Day” si festeggia in questa data per ricordare la fondazione della stessa OMS, avvenuta appunto il 7 aprile 1948.
Il ragionamento dell’OMS è molto semplice. Il pianeta ha un’occasione unica: ricostruire dopo il Covid una sanità più equa che diminuisca, anziché aumentare, le diseguaglianze. Del resto, proprio quest’anno non si poteva non incentrare la ricorrenza del “World Health Day” sulle conseguenze della pandemia che sta colpendo il pianeta. A tale proposito, l’Agenzia delle Nazioni Unite specializzata per le questioni sanitarie ha infatti evidenziato come i contagi e i decessi per Covid sono stati più frequenti tra i gruppi caratterizzati da discriminazioni, esclusione sociale, povertà e condizioni di vita e di lavoro quotidiane avverse.
Non solo: secondo l’OMS l’anno scorso solo la pandemia ha portato in condizioni di povertà estrema tra i 119 e i 124 milioni di persone in più, ampliando ulteriormente il “gender gap” nell’occupazione, con un aumento delle donne senza lavoro. “La pandemia ha prosperato tra le disuguaglianze e le lacune dei sistemi sanitari, per questo è cruciale che tutti i governi puntino sul rafforzamento della sanità”, ha sottolineato il direttore generale dell’OMS, Tedros Ghebreyesus, evidenziando la necessità che i servizi sanitari stessi acquisiscano sempre più caratteristiche di equità e universalità.
Valori condivisi anche dall’Italia, la cui sanità pubblica è nota in tutto il mondo proprio per l’equità e l’universalità ma – al tempo stesso – nel futuro prossimo sarà chiamata ad affrontare sfide rilevanti come l’invecchiamento della popolazione e la dinamica di restrizione della spesa pubblica. “È fondamentale investire nel capitale umano costituito dalle giovani generazioni che, con il loro spirito innovativo e la loro apertura al confronto, rappresentano la nostra speranza nella lotta contro le più gravi patologie che affliggono il nostro tempo”, ha dichiarato a tale proposito il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.