Da quest’anno è in vigore il Nuovo Sistema di Garanzia dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), approvato nel dicembre 2018 in sede di Conferenza Stato-Regioni. Di che cosa stiamo parlando esattamente? Si tratta – come riportato dal sito del Ministero della Salute – di uno strumento che consente, con le numerose informazioni ad oggi disponibili sul Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS), di misurare secondo le dimensioni dell’equità, dell’efficacia, e della appropriatezza le cure e le prestazioni rientranti appunto nei LEA e ricevute dai cittadini. Secondo gli esperti questo nuovo Sistema di Garanzia, rappresenta una svolta significativa nelle metodologie di monitoraggio e aggiorna il sistema che era stato introdotto nel 2000. In altre parole, si tratta di un sistema di verifica capillare, puntuale e aggiornato – e soprattutto distribuito su tutto il territorio italiano – del buon funzionamento della sanità pubblica italiana.
I LEA e le prospettive della sanità pubblica
Per capire l’importanza del Nuovo Sistema di Garanzia giova ricordare il ruolo cruciale giocato dai LEA nella sanità italiana. Come detto si tratta, infatti, di un acronimo che indica i Livelli Essenziali di Assistenza, cioè le prestazioni e i servizi che il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) deve fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (il cosiddetto ticket), utilizzando le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale. I LEA vengono considerati un caposaldo del nostro Servizio Sanitario Nazionale e lo rendono, in Europa, tra quelli più “assistenziali” – cioè universali ed equi – nei confronti dei cittadini. I LEA, che hanno visto una ridefinizione del loro perimetro nel 2017, all’interno del loro perimetro garantiscono in sostanza che chiunque, indipendentemente dal reddito e dal luogo di residenza, debba essere curato. Del resto, la loro base normativa è rappresentata innanzitutto dall’articolo 32 della Costituzione: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.
Tutto ciò rappresenta un punto di forza per il nostro Paese ma, in ottica futura, anche un possibile elemento di debolezza vista la dinamica di invecchiamento della popolazione e l’aumento della spesa pubblica per la sanità. Per questo, secondo gli esperti, in futuro per il Servizio Sanitario Nazionale sarà possibile mantenere gli attuali standard solo se verrà supportato da una “stampella” privata di carattere integrativo. Una posizione fermamente condivisa da Assidai che, in quest’ottica, offre dal 1990 il proprio contributo al sistema Federmanager e al Paese in un’ottica complementare rispetto al Servizio Sanitario Nazionale e mai in alternativa ad esso.
Origine e sviluppo del Sistema di Garanzia dei LEA
Il Sistema di Garanzia è stato introdotto per la prima volta nel 2000. Al tempo venne promosso dal Decreto Legislativo 56/2000, istitutivo del “federalismo fiscale”, per poi essere reso operativo nel dicembre 2001. Quel Sistema di Garanzia definiva, nel dettaglio, un set di circa 100 indicatori, individuati sulla base delle fonti informative allora disponibili e delle conoscenze in materia, rilevanti per il monitoraggio e la valutazione dell’assistenza sanitaria finalizzata agli obiettivi di tutela della salute perseguiti dal Servizio Sanitario Nazionale. Nel tempo, tuttavia, il Sistema informativo sanitario del Ministero ha modificato la sua architettura e si è evoluto, introducendo flussi informativi su base individuale e con informazioni a livello di singola prestazione erogata e tipologia. Per questo si è reso necessario modificare l’insieme degli indicatori per renderlo più adatto a descrivere le performance e le capacità di risposta dei Servizi sanitari regionali ai bisogni di salute della popolazione. Un percorso che è stato condiviso con tutte le Regioni, come riportato nei diversi Patti per la salute.
A tal proposito va ricordato che il Patto per la Salute 2010-2012 prevedeva di utilizzare, nelle more dell’aggiornamento del sistema di garanzia, un set di indicatori (la cosiddetta Griglia LEA) ripartiti tra: l’attività di assistenza negli ambienti di vita e di lavoro, l’assistenza territoriale e l’assistenza ospedaliera. In base ad essi era così possibile individuare, per le singole realtà regionali, quelle aree di criticità in un’adeguata erogazione dei LEA, sia evidenziare i punti di forza della stessa erogazione.
Il “Nuovo sistema di garanzia per il monitoraggio dell’assistenza sanitaria” è invece operativo a partire dal 1° gennaio 2020. Ha sostituito la precedente Griglia LEA introducendo 88 indicatori, di cui:
- 16 per la prevenzione collettiva e sanità pubblica,
- 33 per l’assistenza distrettuale,
- 24 per l’assistenza ospedaliera,
- 4 indicatori di contesto per la stima del bisogno sanitario,
- 1 indicatore di equità sociale
- 10 indicatori per il monitoraggio e la valutazione dei percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali.
Inoltre, come sottolineato dal Ministero della Salute, il Nuovo Sistema di Garanzia è “innovativo e rilevante” per tre ragioni. Innanzitutto, per le finalità del sistema, che è descrittivo, di valutazione, di monitoraggio e di verifica dell’attività sanitaria erogata in tutte le Regioni. In secondo luogo, per le modalità d’integrazione con il sistema di verifica degli adempimenti cui sono tenute le Regioni per legge. Infine, per lo schema concettuale alla base del sistema degli indicatori: l’articolazione del sistema di indicatori, che associa a ciascun LEA gli attributi rilevanti dei processi di erogazione delle prestazioni, quali efficienza e appropriatezza organizzativa, efficacia e appropriatezza clinica, sicurezza delle cure.
In sostanza, da quest’anno il Servizio Sanitario Nazionale ha indossato nuove lenti per interpretare le sue performance. La Griglia LEA, che fino ad oggi ha rappresentato la bussola per le classifiche sull’assistenza nelle varie zone del Paese, è andata in archivio e verranno usati nuovi parametri, previsti appunto dal Nuovo Sistema di Garanzia. Un passo fondamentale, in un momento cruciale per la sanità italiana.