Ecco gli impegni adottati dal nostro Paese a livello nazionale e internazionale per raggiungere gli obiettivi Onu e garantire alla popolazione l’accesso a diete sane ed equilibrate.
Un rafforzamento del Tavolo tecnico sulla sicurezza, che raccoglie dati ed esperienze in tutta Italia per evidenziare le abitudini alimentari, e un potenziamento del Tavolo tecnico operativo interdisciplinare per la promozione dell’allattamento al seno, che grazie agli effetti positivi sulla salute del bambino e della madre diventa uno degli interventi di salute pubblica più rilevanti in termini di efficacia e di rapporto costo/beneficio. Sono questi alcuni dei principali impegni assunti dall’Italia, a livello nazionale, nell’ambito della Giornata Mondiale dell’alimentazione, promossa dall’ONU e dalla FAO e celebrata in ottobre. A livello internazionale, invece, il nostro Paese si è fatto carico del compito di promuovere specifiche iniziative per la protezione e il recupero delle diete locali tradizionali con specifici programmi e accordi.
La stella polare, in questo contesto, è rappresentata da due documenti chiave “globali”, in quanto approvati dalle Nazioni Unite. Ovvero gli obiettivi dell’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2015, e la risoluzione “United Nations Decade of Action on Nutrition”, in breve la “Decade Nutrizione”, nata nel 2016, che ha avviato azioni importanti per porre fine alla fame e alla malnutrizione a livello mondiale, assicurando l’accesso universale a regimi alimentari più sani e sostenibili, per tutte le persone, indistintamente e ovunque esse vivano.
Ebbene, usando come punti di riferimento l’Agenda 2030 e la Decade Nutrizione, l’Italia negli ultimi anni si è impegnata su più fronti considerato anche il ruolo chiave di una corretta alimentazione per la prevenzione primaria delle malattie croniche e, dunque, anche per garantire la sostenibilità nel tempo del Servizio Sanitario Nazionale. Tra le linee d’azione, come detto, c’è stato il lancio di campagne di promozione dell’allattamento al seno, che costituisce – secondo l’opinione di molti esperti – il modo di alimentazione migliore e più naturale per neonati e bambini, ma anche l’implementazione di azioni specifiche a tutela delle donne, spesso più vulnerabili alle carenze nutrizionali rispetto agli uomini con diverse e gravi conseguenze sulla loro salute. Non solo: sono state avviate iniziative per la prevenzione del sovrappeso e dell’obesità infantili, su cui sono già stati stretti accordi con l’industria del settore alimentare per la riformulazione degli alimenti (soprattutto per i bambini) e il miglioramento delle loro caratteristiche nutrizionali; sono stati messi a punto sistemi per eliminare gli sprechi alimentari con azioni specifiche e mirate; infine è stato dato il via a programmi di educazione alimentare all’interno delle scuole e delle comunità locali con interventi e studi pilota.
L’alimentazione è un fattore chiave per la salute della popolazione e l’Italia, ben consapevole di ciò, risulta dunque in prima linea nelle iniziative per tutelarla, sul proprio territorio e all’estero.