Un bollino di qualità per il welfare aziendale. A realizzarlo è stato l’Ente Italiano di Normazione, che ha appena pubblicato la cosiddetta Prassi di Riferimento UNI/PdR 58/2019 in materia appunto di qualità dei servizi di welfare. Il protocollo, in particolare, si è sviluppato grazie alla collaborazione tra UNI e il Gruppo Cooperativo Gino Mattarelli, nato nel 1987 per mettere in rete e valorizzare le cooperative sociali di tutta Italia (oggi conta 58 consorzi territoriali, 701 cooperative e imprese sociali e 42mila lavoratori). L’UNI, acronimo di Ente Nazionale Italiano di Unificazione, è invece un’associazione privata senza scopo di lucro riconosciuta dallo Stato e dall’Unione Europea che da quasi 100 anni elabora e pubblica norme tecniche volontarie – note appunto come norme UNI – in tutti i settori industriali, commerciali e del terziario. Sono soci di UNI le imprese, i professionisti, le associazioni, gli enti pubblici, i centri di ricerca, gli istituti scolastici e accademici, le rappresentanze dei consumatori e dei lavoratori, il terzo settore e le organizzazioni non governative, che insieme costituiscono una piattaforma multi-stakeholder di confronto tecnico unica a livello nazionale. Insomma, un’associazione autorevole che rappresenta l’Italia presso le organizzazioni di normazione europea e mondiale e organizza la partecipazione delle delegazioni nazionali ai lavori di normazione sovranazionale.
Alla luce di questa premessa, si capisce come il nuovo protocollo sul welfare aziendale sia da considerare un progetto molto interessante, che testimonia il trend di forte crescita del settore ma anche la necessità di mettervi ordine. Del resto, lo sviluppo del welfare aziendale da una parte dimostra l’evoluzione del rapporto tra datore di lavoro e dipendente (sempre più improntato alla collaborazione piuttosto che all’antagonismo puro e semplice) e dall’altra parte che il welfare pubblico può trovare un prezioso alleato, laddove le ristrettezze di bilancio o le dinamiche demografiche possono mettere a rischio la tenuta del sistema. Senza contare i potenziali effetti positivi del welfare aziendale sulla produttività dei singoli lavoratori, evidenziati dagli studi più recenti in materia.
Le linee guida della nuova Prassi UNI sul welfare aziendale
Nel dettaglio, la Prassi di Riferimento illustra le linee guida sui requisiti per la qualità dei fornitori dei servizi alla persona offerti ai lavoratori dai datori di lavoro attraverso piani di welfare aziendale gestiti direttamente o mediante il sostegno di altri operatori. Per questo, sono stati individuate non solo alcune prestazioni di welfare aziendale di natura sociale ma sono stati delimitati cinque diversi ambiti di attività riconducibili alla sfera familiare, del benessere e della salute, della qualità della vita, della casa e di intermediazione (cioè assistenza fiscale, servizi assicurativi e finanziari). Per tutto ciò la Prassi definisce alcuni requisiti per i fornitori in merito all’ambito giuridico-amministrativo (in cui devono essere conformi ai requisiti di legge e a quelli dettati dalla contrattazione collettiva) e a quello economico-finanziario. Per quest’ultimo, in particolare, i fornitori hanno l’obbligo di dimostrare la propria solidità economica e finanziaria rispetto al regolare svolgimento delle attività, attraverso la presentazione di idonea dichiarazione bancaria o per mezzo di una sintetica descrizione della situazione patrimoniale, economica e finanziaria.
Inoltre, la Prassi UNI ha individuato le autorizzazioni amministrative e le procedure essenziali per il rilevamento della qualità dei servizi offerti, nonché gli elementi tecnico-professionali per l’erogazione dei servizi. Per quanto riguarda la qualità dei servizi alla persona, infine, si stabilisce anche che i fornitori di servizi di natura sociale debbano essere in possesso di specifiche autorizzazioni e procedure per il rilevamento della qualità delle prestazioni offerte.
Assidai e welfare aziendale: un binomio di successo
Assidai, nel corso degli anni, è diventato un punto di riferimento di oltre 1.500 aziende che aderendo al nostro Fondo hanno dimostrato di credere nell’importanza del welfare aziendale e di uno dei benefit più rilevanti al suo interno, ovverosia l’assistenza sanitaria integrativa. Si tratta infatti di un importante strumento a disposizione di datori di lavoro e dei responsabili delle risorse umane per ricompensare, attrarre e trattenere talenti e collaboratori. Secondo molte indagini, il benessere individuale è la premessa per un buon clima aziendale e per il successo della propria azienda. Secondo una ricerca svolta da Gi Group e OD&M Consulting sui vantaggi del welfare aziendale, per esempio, sette aziende su dieci hanno cercato di ascoltare i bisogni dei lavoratori sul fronte dei servizi di welfare prima di approntarli proprio perché il welfare aziendale viene considerato come parte integrante di un nuovo patto tra azienda e lavoratore, basato non più sull’erogazione di denaro, ma anche su un supporto concreto che aiuti le persone ad accrescere il loro benessere nell’organizzazione. Nel contesto del welfare aziendale Assidai si pone come ulteriore valore aggiunto anche per tutta l’attenzione verso i familiari in tutti i momenti della loro vita; infatti, chi è iscritto al Fondo di assistenza sanitaria tutela anche il coniuge o convivente e i figli fino a 26 anni. Per i figli più grandi vi è poi a disposizione il Piano Sanitario Familiari.