Per il dottor Bernhard Reimers: fare movimento ogni giorno e adottare una dieta mediterranea sono la strategia migliore contro le malattie cardiocircolatorie
“Per evitare l’insorgere di malattie cardiocircolatorie la regina della prevenzione è l’attività fisica aerobica”. A sottolinearlo è Dottor Bernhard Reimers, Responsabile dell’Unità Operativa Cardiologia clinica e interventistica dell’Humanitas Research Hospital di Milano. Un parere a dir poco autorevole, il suo: Reimers è considerato uno dei maggior esperti mondiali dell’angioplastica carotidea con più di 1.500 interventi eseguiti. “Consiglio a tutti una passeggiata di 20-30 minuti a passo veloce al giorno, lasciando a casa il cellulare per evitare stress e lasciare indietro tutti i pensieri”, aggiunge.
Le patologie dell’apparato cardiocircolatorio appartengono alle malattie croniche che sono i principali “killer” a livello mondiale. Che evidenze avete riscontrato, negli ultimi anni, nella loro incidenza?
L’incidenza purtroppo resta costante, l’unica notizia positiva è che queste malattie colpiscono le persone più tardi, ma questo è dovuto all’aumento dell’età media. Ancora oggi le malattie dell’apparato cardiocircolatorio sono la prima causa di morte al mondo, mentre l’ictus è la principale causa di disabilità sempre nel mondo occidentale.
Fondamentale per combattere l’insorgenza di malattie cardiocircolatorie è la prevenzione primaria. Quali consigli può dare a livello di alimentazione e stili di vita e, in generale, a livello di prevenzione?
Ci sono fattori di rischio come la familiarità, cioè l’incidenza di queste malattie nel nostro albero genealogico, su cui ovviamente non possiamo incidere. Invece possiamo farlo su altri aspetti, come il fumo – ovviamente da evitare – e la dieta in cui vanno ridotti i grassi animali; ma la cosa più importante è lo stile di vita. Mi piace ricordare che l’attività fisica aerobica è la regina della prevenzione: consiglio a tutti una passeggiata di 20-30 minuti a passo veloce al giorno, lasciando a casa il cellulare per evitare stress e lasciare indietro tutti i pensieri. Per quanto riguarda l’alimentazione, invece, la dieta mediterranea è la cosa migliore e vi dò un altro consiglio pratico: se un giorno mangiate insaccati o cibi ricchi di colesterolo, il giorno dopo meglio un’insalata.
Avete riscontrato una maggiore attenzione, negli ultimi anni, della popolazione sul tema della prevenzione?
Purtroppo, no. C’è sicuramente una parte di popolazione che fa attività fisica, tanta gente che corre e va in bici, ma non è la maggioranza. Altrimenti i dati non ci direbbero che obesità e diabete sono in aumento.
Quali sono i sintomi da “sorvegliare” e a cui prestare maggiore attenzione per accorgersi in tempo di un ictus o di un infarto?
Per quanto riguarda l’infarto, se riscontriamo dolori al petto o al braccio correlati a uno sforzo che poi si riducono fermando lo sforzo stesso, ciò rappresenta un allarme di una possibile malattia coronarica. Se si prolungano i sintomi oppure aumenta di frequenza, la situazione va discussa approfonditamente col medico o si deve accedere al pronto soccorso. Per l’ictus, invece, i sintomi più evidenti si verificano quando è già avvenuto: parliamo di paralisi a un braccio e/o a una gamba o della difficoltà di parlare. In questi casi bisogna subito chiamare il 118. Ecco, forse, un campanello d’allarme deve scattare quando ci accorgiamo che il cuore batte in maniera irregolare o la macchinetta della pressione segna ‘battiti irregolari’: a quel punto meglio svolgere un elettrocardiogramma per escludere una possibile fibrillazione atriale, che è la prima causa di ictus.
Lo scorso anno Assidai ha offerto gratuitamente ai propri iscritti la campagna di prevenzione “Healthy manager”, che prevedeva la possibilità di effettuare l’esame ecocolordoppler dei tronchi sovraortici. Come valuta questa iniziativa?
Sicuramente in modo positivo. Si tratta di un esame molto utile perché è in grado di evidenziare anche in stadio iniziale una malattia delle arterie, la aterosclerosi. Per avere un check up completo a livello cardiovascolare consiglio anche di eseguire una cosiddetta “prova da sforzo”, che può indicare una possibile patologia coronarica.
Quali sono i principali punti di forza dell’Unità Operativa Cardiologia clinica e interventistica dell’Humanitas?
Direi che si distingue per tre elementi. Innanzitutto, i severi parametri di qualità a qualsiasi tipo di intervento anche in ambito cardiologico. In secondo luogo, perché ogni intervento viene effettuato con materiali e tecniche all’avanguardia. Infine, per la ricerca scientifica su nuovi trattamenti farmacologici e interventistici per le malattie coronariche.
Il Dottor Bernhard Reimers è Responsabile di Unità Operativa Cardiologia clinica e interventistica all’Humanitas Research Hospital di Milano. Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova, tra le sue aree mediche di interesse spicca l’interventistica cardiovascolare, cioè angioplastiche coronariche anche complesse, interventistica strutturale (TAVI, PFO), angioplastiche periferiche degli arti inferiori e superiori, angioplastiche carotidee e trattamento endovascolare degli aneurismi aortici. Ha un’ampia esperienza nell’interventistica coronarica con più di 10.000 interventi eseguiti. è considerato uno dei maggior esperti mondiali dell’angioplastica carotidea con più di 1.500 interventi eseguiti. È anche specializzato in terapia cardiologica intensiva e cardiologia clinica intraospedaliera.