La salute del nostro cuore è importante, ma spesso sottovalutata. Non tutti sanno, infatti, che le malattie cardiovascolari in Italia sono la principale causa di morte, addirittura prima dei tumori. Parliamo di patologie croniche, che nel caso dell’infarto possono portare al decesso ma, per esempio nell’ipotesi di un ictus, possono determinare condizioni di non autosufficienza che sconvolgono per anni la vita di una famiglia.
Un tema, quest’ultimo, su cui Assidai è sempre stato particolarmente sensibile tanto che quest’anno il nostro Fondo ha nuovamente ampliato le coperture Long Term Care (LTC) per i propri iscritti (è la terza volta che ciò accade negli ultimi anni).
Cuoriamoci, piccoli gesti per la salute del cuore
Prendersi cura del proprio cuore, e di conseguenza del proprio apparato cardiocircolatorio, significa mettere in atto una prevenzione primaria efficace: quest’ultima, in realtà, è un concetto più ampio che riguarda gli stili di vita e i comportamenti necessari per prevenire le malattie croniche, che sono i principali killer a livello mondiale. La prevenzione è un aspetto cui da sempre Assidai pone attenzione, sia attraverso specifiche campagne di prevenzione offerte gratuitamente ai propri iscritti (per esempio l’ultima campagna 2018 “Healty Manager” per effettuare l’esame ecocolordoppler dei tronchi sovraortici per rilevare eventuali stenosi carotidee ha evidenziato percentuali di adesione molto elevate), sia attraverso continue campagne di informazione sui propri media per promuovere stili di vita corretti.
Per quanto riguarda il cuore, di recente, la Fondazione Italiana per il Cuore, in collaborazione con la Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione, ha lanciato la campagna CUORIAMOCI: un simpatico gioco di parole che in realtà ha un obiettivo cruciale, cioè informare e guidare le persone ad adottare uno stile di vita sano e corretto che preservi l’apparato cardiocircolatorio. Piccoli ma importanti gesti che, giorno per giorno, possono aiutarci a mantenere in forma la “Ferrari” che batte dentro il nostro petto. Qualche esempio?
Innanzitutto, seguire una dieta equilibrata, ricca di cereali integrali e frutta e verdura, che contenga anche legumi, latte, yogurt, carne bianca e pesce, da preferire rispetto alle carni rosse e conservate: sono di grande aiuto infatti gli alimenti che contengono gli acidi grassi polinsaturi Omega3 EPA e DHA. In secondo luogo, sono fondamentali i comportamenti: a tavola occorre scegliere cibi poco salati, evitare l’uso di bevande zuccherate e moderare il consumo di bevande alcoliche. Inutile dire che il tabacco va bandito e che fare un po’ di movimento quotidiano diventa fondamentale: una bella camminata prima o dopo il lavoro o la scelta dei gradini al posto dell’ascensore sono solo alcuni dei modi, anche semplici, con cui possiamo tenerci in esercizio giorno dopo giorno.
A questo punto la cosa migliore è sottoporsi al veloce e divertente test sul sito dell’iniziativa, poi sarà interessante approfondire alcuni dei principali errori che si commettono nella gestione degli stili di vita quotidiani.
I quattro grandi errori nella prevenzione delle malattie cardio-vascolari
Cuoriamoci, in base alle risposte ottenute nel test durante i mesi scorsi (circa 50mila), è riuscita a fare il punto sui quattro grandi errori commessi dagli italiani. Prima di vederli nel dettaglio partiamo tuttavia da una buona notizia, emersa sempre dallo studio: gli italiani hanno compreso quando e quanto mangiare visto che il 44% sceglie una colazione ricca al mattino con un pranzo regolare e una cena leggera. C’è però ancora un 19% che, a causa della mancanza di tempo e di ritmi di vita frenetici, salta la colazione e si concede una cena abbondante, il contrario cioè di quanto sarebbe opportuno. Passiamo ai 4 errori da matita rossa.
- Pesce. Solo il 16% dichiara di consumarlo regolarmente: si tratta di un dato certamente allarmante, visto che gli esperti raccomandano un consumo di pesce, benefico per la salute cardiovascolare, almeno due volte a settimana per quello “grasso” (come il salmone) e in quantità ancora superiori per il pesce “magro”, come quello azzurro (per esempio le alici o gli sgombri).
- Frutta e verdura. Quasi un italiano su due (il 45%) ha ammesso di mangiare almeno 1-2 porzioni al giorno di frutta e verdura, mentre il 42% ne consuma di più, circa 3-4 porzioni. Soltanto il 12% tuttavia assume le 5 porzioni quotidiane raccomandate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
- Frutta secca e semi oleosi. Fanno bene e permettono di assumere i preziosi omega-3, ma il consumo in Italia è ancora poco diffuso: il 52% non li mangia mai, il 24% ne fa uso circa 2-3 volte a settimana, solo il 24% ne consuma spesso. Invece proprio questi alimenti vengono considerati dagli esperti lo snack ideale per la metà mattinata o la metà pomeriggio anziché il cibo e le merendine “spazzatura” che troppo spesso abbondano sulle nostre scrivanie.
- Cottura. Anche le abitudini di cottura dei cibi non sono purtroppo salutari: circa un terzo degli italiani non cuoce quasi mai i cibi in modo leggero, per esempio scegliendo la cottura al cartoccio o al vapore, che consentono invece di conservare le proprietà nutritive degli alimenti.
Facendo tesoro di questi consigli e di questi errori (che ciascuno di noi, chi spesso chi più raramente, commette) è possibile “costruire” uno stile di vita corretto che consenta da una parte di praticare una prevenzione primaria importante ed efficace e dall’altra di aumentare il più possibile il nostro benessere e la qualità della nostra vita nel lungo termine. Tutte caratteristiche per le quali l’Italia già spicca in Europa e nel mondo e che, proprio per questo, anche grazie all’efficacia del nostro Servizio Sanitario Nazionale, vanno preservate nel tempo.