Le cure termali rappresentano uno strumento di prevenzione e cura di diverse malattie e cronicità, un’opportunità per alleggerire, in prospettiva, la pressione sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale e un’occasione, sempre a vantaggio dei pazienti, per avere accesso – sotto determinate condizioni – a cure coperte dai LEA – Livelli Essenziali di Assistenza, cioè dalla sanità pubblica. Il modello di welfare termale italiano è considerato tra i migliori d’Europa: non solo per il ricco patrimonio naturale delle acque termali a disposizione ma anche per una regolamentazione rigorosa visto che siamo l’unico Paese dell’Unione Europea a disporre di una legislazione di settore. Inoltre, proprio le cure termali vengono sempre più inserite nei pacchetti di welfare aziendale dalle imprese, un aspetto sicuramente da non sottovalutare.
Terme rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale
Il primo aspetto da approfondire riguarda sicuramente come le cure fornite dagli stabilimenti termali accreditati sono rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale. Come previsto dal decreto sui nuovi LEA, l’erogazione delle prestazioni di assistenza termale è garantito solo alle persone affette dalle patologie inserite in un preciso elenco, che possono trovare reale beneficio da tali cure.
Chi è chiamato a verificare la sussistenza dei requisiti? I medici legali dell’Inps, che devono dunque accertare come i trattamenti termali possano avere un reale effetto terapeutico. Fermo restando che il paziente dovrà già essere in possesso di una impegnativa del medico di base, che verrà dunque “validata” dall’Inps. Se tutta la procedura verrà effettuata in modo corretto, la persona potrà effettuare un ciclo di cure termali da 12 sedute l’anno, inclusa la visita medica, pagando il solo ticket sanitario (55 euro) se non ne è esente.
Le patologie e i trattamenti da curare con le terme
Ma chi frequenta le terme e quali sono le categorie che ne usufruiscono più spesso? Che sia per fine di benessere, di prevenzione o di cura, le terme sono meta praticamente di tutte le fasce d’età della popolazione. Ecco qualche esempio invece delle terapie: fangoterapia, balneoterapia (il classico bagno termale in vasca o piscina, cioè il trattamento più diffuso), fangoterapia, idromassaggio, cure idropiniche (acqua termale da bere) e sedute inalatorie. La terapia termale, stando alle indagini più recenti, è utilizzata nel 39% dei casi per la cura delle affezioni osteoarticolari e nel 18% dei casi per patologie respiratorie e gastrointestinali; vanno ricondotti invece ai problemi dermatologici e ginecologici rispettivamente il 10% e il 7%.
Un sostegno agli anziani e alla sanità pubblica
Ma il ruolo delle terme, da considerarsi sempre più come un presidio di salute a livello nazionale, è più ampio e richiama valori e concetti che rappresentano veri e propri punti fermi di Assidai: la prevenzione, l’attenzione verso le persone non autosufficienti, gli anziani e la sostenibilità nel medio e lungo periodo del Servizio Sanitario Nazionale.
L’efficacia delle cure termali è ormai riconosciuta unanimemente, poiché contribuisce a innescare un circolo virtuoso: i pazienti vedono infatti diminuire il numero di ricadute, usano meno farmaci e riducono l’ospedalizzazione; i medici di famiglia osservano una significativa riduzione della cronicità di alcune patologie; di conseguenza, infine, la sanità pubblica risparmia risorse sempre più preziose. Un beneficio, quest’ultimo, che vale a maggior ragione per le persone più anziane, alla luce del trend demografico italiano e del graduale invecchiamento della popolazione. L’utilità delle cure termali, secondo gli esperti, potrebbe non solo giovare alla qualità di vita del paziente, ma anche al Servizio Sanitario Nazionale, permettendo un considerevole risparmio e una riduzione delle liste d’attesa, soprattutto nel campo delle patologie muscolo-scheletriche. Senza dimenticare la fase riabilitativa che, dopo la fase acuta, può essere svolta proprio in ambito termale.
Insomma, le cure termali non solo rappresentano un servizio “potenzialmente gratuito” messo a disposizione dal Servizio Sanitario Nazionale, che così si conferma ai vertici a livello globale per universalità e qualità delle prestazioni garantite ai cittadini, ma possono giocare un ruolo cruciale in vari ambiti. Sia per favorire la sostenibilità nel medio e lungo periodo del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) stesso, sia per alleviare gli effetti del graduale invecchiamento della popolazione, sia per rafforzare la prevenzione di alcune patologie croniche.