Intervista al Prof. Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, che spiega il lancio di ISSalute, un portale divulgativo per tutti gli italiani e contro bufale e fake news.
La gente tende a cercare le diagnosi su internet? “È un’abitudine, certamente non salutare, che però va accettata: piuttosto sono le istituzioni che devono imparare a governare questo trend”. Le fake news nella sanità? “Qualcosa di pericolosissimo, che può costare la vita alle persone”. La consapevolezza degli italiani sui temi della sanità? “Purtroppo siamo tra i popoli più creduloni e meno preparati”. A parlare è il Professor Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) che a fine febbraio ha lanciato Issalute, il primo portale istituzionale dedicato al cittadino (4mila contatti giornalieri nel primo mese di attività): una vera e propria enciclopedia della salute digitale e interattiva con oltre 1.700 schede su cause, disturbi, cure, prevenzione delle malattie e 150 fake news descritte e “smascherate”. L’obiettivo? “Spiegare ai cittadini il valore della ricerca e della conoscenza prodotta dall’ISS e dall’intera comunità scientifica e renderla fruibile al maggior numero di persone senza discriminazione di reddito o livello di istruzione, offrendo un punto di riferimento rigoroso e autorevole”, spiega Ricciardi.
Come è nata l’idea di creare e sviluppare il nuovo portale issalute.it?
Ho lavorato e studiato per anni in Gran Bretagna e ho visto il mio amico e maestro Sir Muir Gray creare, assieme al giornalista del Sunday Times Tim Kelsey, un grande portale al servizio dei cittadini. Un sito che traduceva il linguaggio complesso della scienza, garantendo alle persone informazioni utili e importanti. L’iniziativa mi colpì molto e cercai di replicarla quando il ministro della salute era Ferruccio Fazio ma purtroppo non riuscimmo ad avviare il progetto. Poi, quando sono diventato presidente dell’ISS, ho pensato che potevamo farlo noi e, nella realizzazione, ci ha aiutato l’università di Oxford.
Perché avete scelto di creare una sezione dedicata a “falsi miti e bufale”?
Nasce dal lavoro che abbiamo svolto in questi anni con il ministro della salute Beatrice Lorenzin. I falsi miti sulla salute sono molto importanti da sfatare: per questo abbiamo deciso di dedicare a questo tema una sezione a sé. Poi ci sono le bufale, anch’esse da smascherare: ne stiamo sfornando una al giorno, siamo partiti da 100 e siamo arrivati già a 150.
Molte persone, anziché rivolgersi a un medico, cercano la scorciatoia delle diagnosi su internet. Cosa ne pensa?
È un fatto della vita che va accettato. Tutti ormai si informano in primis in tv o su internet. Piuttosto sono le istituzioni che devono governare questo trend; Issalute è il primo portale che cerca di affrontare questo argomento con i modi e i tempi dei social media.
Questa tendenza può rappresentare un rischio per il Sistema Sanitario Nazionale?
Sì, ma non è certo il primo elemento di rischio. Il pericolo vero è quello sanitario, cioè che si facciano scelte scellerate in campo medico per la vita propria o dei propri cari. Ne sono prova esempi di fatti reali accaduti a livello nazionale e mondiale.
Un altro tema cruciale è quello delle fake news in campo sanitario. Quali sono i rischi?
Possono avere conseguenze devastanti, portando a scelte che si pagano con la vita. Ci sono persone che pensano di ricorrere a cure valide che invece non hanno alcuna efficacia.
Come giudica la consapevolezza e l’informazione degli italiani sui temi della sanità?
Purtroppo siamo tra gli ultimi in Europa e nei dati Ocse. Non è una mia percezione, lo dicono i dati oggettivi dell’Eurobarometro. Siamo tra i popoli più creduloni e meno preparati sulla salute: è un vero problema, tocca a noi aiutare le persone che non hanno questa consapevolezza ed è proprio questo l’obiettivo del portale Issalute.
Walter Ricciardi, 59 anni, è un grande esperto in temi di salute e sanità. Ricopre la carica di presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). E’ anche Professore Ordinario di Igiene presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia “A. Gemelli” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma dal 2001.