Il punto di vista di Stefano Cuzzilla, Presidente Federmanager
Serve pragmatismo per rispondere alle sfide attuali, prendendo in seria considerazione l’andamento demografico e il bisogno di cura espresso da cittadini sempre più informati ed esigenti.
Abbiamo costruito un sistema di welfare integrativo, sia contrattuale sia aziendale, che si traduce in azioni concrete di sostegno al Servizio sanitario pubblico. Consapevoli dell’urgenza di conferire efficacia al sistema, abbiamo creato una rete di convenzioni con le migliori strutture sanitarie del Paese, un network di eccellenza al quale i nostri colleghi possono rivolgersi con sicurezza, sapendo che la gestione è affidata ai principali player di mercato e che la nostra supervisione è costante.
L’integrazione tra attività pubbliche e private deve sempre essere orientata alla cura, all’assistenza e alla previdenza delle persone. È questo – o tale dovrebbe essere – l’obiettivo ultimo della cosiddetta White Economy, una leva di sviluppo certamente economico, ma anche sociale. Riconoscere che la filiera della salute sia ormai diventata un vettore per l’export e una delle voci più significative del nostro bilancio non è abbastanza: che abbia superato il 10% del Pil sarà certamente un motivo di orgoglio nella misura in cui questa industria continuerà a spingere in alto la qualità dell’offerta sanitaria.