Il punto di vista di Stefano Cuzzilla, Presidente Federmanager
Di recente è apparsa sulla stampa la notizia che i cittadini italiani sono i più sani al mondo. La fonte è il Global Health Index di Bloomberg e riporta una classifica su 163 Paesi che tiene conto di durata media della vita, nutrizione, salute mentale e incidenza di alcuni fattori di rischio come il fumo.
Se esiste una correlazione tra salute e benessere economico, nel report emerge anche che la ricchezza diventa salute solo se si combina a fattori culturali come l’attenzione per il cibo o l’abitudine a praticare attività fisica.
Consapevoli di quanto questi aspetti siano determinanti per un’esistenza in salute, la Commissione Sanità di Federmanager lo scorso febbraio ha scelto di dedicare un’iniziativa proprio agli stili di vita, di cui si dà ampio conto in questa newsletter. Nonostante il nostro investimento in programmi di prevenzione sia stabile, intendiamo infatti insistere nella promozione dei comportamenti corretti perché esiste ancora una barriera culturale in questo campo che non lascia escluso il management.
Per questo, il mio impegno come Presidente è di creare tutte le occasioni possibili per offrire ai colleghi una corretta informazione sul tema e costruire sinergie tra i nostri Fondi di assistenza sanitaria integrativa e le istituzioni pubbliche competenti.