Il direttore Rossetti: “Rispondiamo alle esigenze degli iscritti con una grande novità, già accolta con favore”. La rateizzazione del contributo annuale? “L’idea nasce dalle esigenze di molti iscritti: è una svolta gestionale epocale”. La domiciliazione bancaria dei pagamenti? “è condizione essenziale per accedere alla rateizzazione e dà garanzia totale sulla continuità di copertura Assidai”. I nuovi incentivi previsti dalla Legge di Bilancio per il welfare aziendale? “Molto positivi, finalmente il Governo pone l’accento, in modo importante, su un tema cruciale per il futuro del nostro Paese”. Così Marco Rossetti, direttore di Assidai, commenta le ultime novità che riguardano il Fondo sanitario integrativo.
Anziché versare il contributo annuale di adesione ad Assidai in un’unica soluzione, si passa a quattro rate trimestrali. Come è nata l’idea di un cambiamento così radicale?
Diversi iscritti, negli ultimi anni, ci avevano segnalato che versare il contributo in un’unica soluzione risultava essere piuttosto gravoso. Una problematica che avevamo ben presente, soprattutto a fronte della crisi economica che il Paese sta attraversando ormai da anni, ma di difficile soluzione sia in ambito creditizio che assicurativo. Come noto Assidai, per l’adempimento dei propri scopi istituzionali, ricorre al mercato assicurativo che pretende il versamento del premio da parte del Fondo anticipatamente e in un’unica soluzione. Nel corso del tempo abbiamo provato a verificare alcune soluzioni con il mercato creditizio ma senza grandi risultati, fino al momento in cui ci siamo convinti che era arrivato il momento che Assidai si facesse carico di questa tematica oramai non più procrastinabile. Molti iscritti, infatti, ci segnalavano che non riuscivano più ad affrontare economicamente il versamento del contributo in un’unica soluzione, causa per la quale alcuni non hanno più rinnovato l’iscrizione al nostro Fondo.
Quindi come vi siete mossi?
Abbiamo trovato internamente le risorse economiche: ci faremo, infatti, carico del costo finanziario dell’operazione. Per minimizzare il rischio assicurativo abbiamo comunque scelto di consentire la rateizzazione solo a chi effettua il versamento del contributo attraverso la domiciliazione bancaria.
Come vi aspettate che verrà accolta la novità?
Con grande entusiasmo e i primi segnali vanno in questo senso. è una svolta epocale: ora ci aspettiamo di aumentare il numero dei nostri iscritti sia riavvicinando al Fondo chi non riusciva più a rinnovare l’iscrizione, sia suscitando l’interesse di altri manager e di conseguenza aumentando il numero degli iscritti a Federmanager.
Perché scegliere la domiciliazione bancaria, in generale, oltre che per accedere alla rateizzazione?
Perché dà garanzia di copertura. Ricordiamo infatti che le prestazioni che vengono effettuate nel periodo di morosità non sono garantite. Procedere, quindi, con l’addebito bancario permette di evitare eventuali dimenticanze per il versamento del contributo garantendo la continuità di copertura da un anno all’altro. Inoltre non è necessario recarsi presso gli sportelli bancari per eseguire il versamento con evidenti vantaggi di comodità, oltre che di tracciabilità e sicurezza.
Con la nuova Legge di Bilancio c’è un’ulteriore spinta allo sviluppo del welfare aziendale. Siamo sulla strada giusta?
Direi proprio di sì. Dal nostro punto di vista, dare incentivi alle aziende per puntare su sistemi di sanità integrativa è fondamentale: l’obiettivo, e la nostra ambizione, è che gli incentivi stessi vengano allargati, oltre che ai lavoratori, a tutti i cittadini e soprattutto a inoccupati e pensionati, che ne avrebbero più bisogno. Questo è l’unico sistema per contenere la spesa sanitaria sostenuta di tasca propria dai cittadini (anche detta “out of pocket”, ndr) in un momento in cui molte persone stanno rinunciando ad alcune tipologie di cure, probabilmente a causa della perdurante crisi finanziaria. In particolare si è registrata una maggiore flessione per le spese odontoiatriche, le visite specialistiche, la diagnostica e la prevenzione.
Siamo inoltre soddisfatti, nello specifico, che nella Legge di Bilancio 2017 siano stati aumentati i plafond per le aziende anche se auspichiamo che questo limite venga ulteriormente incrementato per comprendere all’interno della manovra stessa i colleghi dirigenti che vorrebbero aumentare la contribuzione proprio ai fondi di assistenza sanitaria.
Marco Rossetti, Direttore Assidai