Sono i numeri che emergono dal Rapporto sull’evento nascita in Italia, realizzato dall’Ufficio di Statistica del Ministero della Salute e relativo al 2023
Il 90,1% dei parti è avvenuto negli Istituti di cura pubblici ed equiparati, circa il 20,1% delle madri sono di cittadinanza non italiana, l’età media delle mamme è di 33,2 anni per le italiane mentre scende a 31,2 anni per le cittadine straniere; il ricorso al taglio cesareo si attesta al 30,3%. Sono i principali numeri che emergono dal Rapporto sull’evento nascita in Italia, realizzato dall’Ufficio di Statistica del Ministero della Salute e relativo al 2023.
La rilevazione costituisce a livello nazionale la più ricca fonte di informazioni sanitarie, epidemiologiche e socio-demografiche relative all’evento nascita e rappresenta uno strumento essenziale per la programmazione sanitaria nazionale e regionale, con un livello di copertura pressoché totale. Dai dati emerge anche che, tra le donne che hanno partorito nel 2023, il 42,4% ha una scolarità medio-alta, il 22% medio bassa ed il 35,6% ha conseguito la laurea; tra le straniere prevale invece una scolarità medio bassa (41,2%).
L’analisi della condizione professionale evidenzia invece che il 60,1% delle madri ha un’occupazione lavorativa, il 23,7% sono casalinghe e il 14,2% sono disoccupate o in cerca di prima occupazione. La condizione professionale delle straniere che hanno partorito nel 2023 è per il 50,1% quella di casalinga a fronte del 67,9% delle donne italiane che hanno invece un’occupazione lavorativa. Infine nel 92,9% delle gravidanze il numero di visite ostetriche effettuate è superiore a quattro mentre nel 76,7% delle gravidanze si effettuano più di tre ecografie.