Un cane, un gatto, un cavallo possono allungare la vita delle persone che se ne prendono cura? Secondo numerosi studi la risposta è sì. Benefici a livello cardiocircolatorio, produzione degli ormoni della felicità e riduzione dello stress, possibile alleggerimento dell’eventuale depressione, miglioramento della socialità, stimolo all’attività fisica che contribuisce alla cosiddetta prevenzione primaria. Quest’ultima – promossa da Assidai costantemente nelle campagne di comunicazione e informazione rivolte alle persone assistite e a tutti gli stakeholder – è il principale strumento a disposizione per abbassare l’incidenza delle malattie croniche, principale causa di decesso a livello globale.
Avere un animale da compagnia abbassa i rischi cardiovascolari
L’ultima ricerca, in ordine di tempo, è quella della dottoressa Caroline Kramer, che ha effettuato una metanalisi (trattasi di una tecnica clinico-statistica quantitativa che permette di combinare i dati di più studi condotti su uno stesso argomento, generando un unico dato conclusivo per rispondere a uno specifico quesito clinico) sul seguente tema: “essere proprietario di un cane e ricadute sulla sopravvivenza”. La Dottoressa Kramer, endocrinologa presso il Mount Sinai Hospital di Ontario (Canada), mettendo insieme i risultati di una decina di studi ha evidenziato una riduzione del rischio di morte del 31% nei cardiopatici che avevano un cane in casa. A tal proposito, va detto che già in passato alcune ricerche avevano evidenziato una riduzione del rischio cardiovascolare, probabilmente attraverso un abbassamento dei valori della pressione, un miglioramento del profilo lipidico e della gestione dello stress.
Anche gli esperti dell’American Heart Association fanno notare che i benefici dell’avere un cane in casa sono riassumibili in una frase: “muoviti di più e stressati di meno”. Inoltre, un cane in casa potrebbe contribuire ad alleggerire la depressione, soprattutto di chi vive da solo: basta pensare a chi ha potuto affrontare i lockdown legati al Covid-19 insieme al proprio amico canino.
In generale l’interazione con un animale domestico – come riportato anche da un recente articolo del “Messaggero” – può infatti stimolare la produzione degli ormoni della felicità (ossitocina, serotonina e dopamina), che danno una sensazione di benessere e possono contribuire a ridurre l’ormone dello stress con conseguenze positive sui livelli di pressione arteriosa e colesterolo.
Altri benefici: attività fisica e riduzione dello stress
Senza dimenticare il tema cruciale dell’attività fisica. Sempre secondo i cardiologi americani, chi possiede un animale in media ne fa molta di più, per il semplice fatto che il cane deve uscire durante il giorno per passeggiare e quindi, di fatto, le padrone e i padroni sono “costretti” a evitare la sedentarietà. Non solo: così si contrasta anche l’obesità, soprattutto nelle bambine e nei bambini. Diversi studi scientifici hanno dimostrato che le piccole e i piccoli cresciuti con un cane hanno una minore possibilità di condurre una vita sedentaria e sono più inclini a fare sport e mangiare sano.
Va anche rilevato che circa due anni fa un’altra ricerca, svolta dalla Dottoressa Jennifer Applebaum dell’Università della Florida, aveva evidenziato che vivere con un cane per più di cinque anni si associava a un rallentamento del deterioramento cognitivo negli over 65. La sociologa americana aveva rimandato ad ulteriori studi il compito di chiarire se questo fosse il risultato di un mix di incremento dell’attività fisica e di tamponamento dello stress. Sullo stesso filone vi è stata un’ulteriore ricerca condotta dall’Università di Buffalo e guidata dalla Dottoressa Karen Walker che ha svelato che l’organismo ci coloro che posseggono un cane risponde diversamente allo stress, attivando in modo migliore le difese immunitarie e riducendo la produzione di cortisolo.
L’Istituto Superiore di Sanità (ISS): “Gli animali da compagnia aiutano a placare l’ansia e supportano i soggetti deboli”
Anche gli esperti del Centro di Riferimento per le Scienze Comportamentali e la Salute Mentale (Scic) dell’Istituto Superiore di Sanità, in occasione della giornata mondiale degli animali che si celebra il 4 ottobre, hanno sottolineato come proprio gli animali da compagnia, in particolare il cane e il cavallo, “aiutano a placare ansia e stress e contribuiscono a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e a facilitare i rapporti sociali”, poiché “con la loro presenza al nostro fianco, sono in molti casi dei catalizzatori di calma e benessere”. “Fanno ancora di più – proseguono gli esperti – nel caso di un supporto agli anziani che si trovano nelle case di cura e ai minori vittime di abuso o bullismo e di una presa in carico nei disturbi dello spettro autistico, nelle psicosi, anche agli esordi, e nei disturbi neuromotori (malattia di Parkinson), grazie a una sorta di ‘alleanza terapeutica’ che prende il nome di pet therapy o secondo una versione tecnica più moderna di Interventi Assistiti con gli Animali (IAA)”.