La Giornata Mondiale del Donatore di Sangue si celebra in tutto il mondo il 14 giugno, giorno della nascita di Karl Landsteiner, scopritore dei gruppi sanguigni e co-scopritore del fattore Rh. Istituito nel 2005 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, questo appuntamento nasce per sensibilizzare sull’importanza che i donatori di sangue, volontari, periodici, non retribuiti, rivestono per coloro che necessitano di trasfusioni sicure. Una ricorrenza fondamentale per fare il punto sui dati della donazione di sangue in Italia e per ricordare che, con un piccolo gesto, possiamo salvare tanti pazienti in difficoltà. Parliamo di 1800 persone ogni giorno. Per l’occasione è tornata anche per il secondo anno consecutivo “Dona vita, dona sangue”, la campagna per la donazione di sangue e plasma, promossa dal Ministero della Salute, in collaborazione con il Centro Nazionale Sangue e le principali Associazioni e Federazioni di donatori italiane (AVIS, Croce Rossa Italiana, FIDAS, FRATRES e DonatoriNati).
Nel 2023 in Italia aumentano i donatori
Le buone notizie, quest’anno, partono dai numeri. Nel 2023, secondo i dati elaborati dal Centro Nazionale Sangue, è infatti tornato a crescere il numero dei donatori giovani. Per la prima volta da almeno dieci anni, i donatori compresi nella fascia d’età tra i 18 e i 45 anni sono aumentati di circa 7mila unità rispetto all’anno precedente. Un risultato sicuramente positivo che tuttavia rientra in una tendenza ultradecennale all’invecchiamento della popolazione dei donatori: un trend confermato dal confronto con gli anni precedenti. Nel 2023 i donatori tra 18 e 45 anni hanno rappresentato infatti il 50,7% del totale contro il 55% del 2018 solo 5 anni prima, nel 2018, tale percentuale era del 55%. A livello generale il 2023 ha segnato una lieve crescita nel numero totale dei donatori di sangue, che sono aumentati di 20mila unità rispetto al 2022. Segno più anche per il numero delle donazioni (+36mila rispetto al 2022), aumento che ha permesso di superare la soglia dei 3 milioni di donazioni in un anno. Si conferma così l’importanza della generosità della popolazione italiana dei donatori che ha garantito anche quest’anno l’autosufficienza del paese in materia di globuli rossi e la possibilità di effettuare circa 2 milioni e 837mila trasfusioni ad una media di 1.748 pazienti al giorno.
Il ministro Schillaci: “Un gesto semplice, un impatto fortissimo”
“Rinnoviamo anche quest’anno la campagna ‘Dona vita, dona sangue’. Dopo gli ottimi risultati dello scorso anno – ha detto il Ministro della Salute, Orazio Schillaci – nel 2023 sono aumentate le donazioni anche tra i giovani, nessuna Regione ha registrato carenza di sangue durante l’estate ed è cresciuta anche la raccolta di plasma. Sono dati che dimostrano l’importanza e la buona riuscita di queste campagne. Donare il sangue è un gesto semplice ma con un impatto fortissimo e continuiamo a incoraggiare i giovani perché c’è bisogno di un ricambio generazionale dei donatori. In questi mesi abbiamo promosso la donazione del sangue nel corso di importanti eventi sportivi nazionali e internazionali, oggi ripartiamo con un nuovo spot e attività in tutta Italia per far crescere anche nel 2024 le donazioni di sangue e plasma”.
Come donare: ecco la procedura
Come donare il sangue? Per farlo – si legge sul sito del Ministero della Salute – si può andare in uno dei 278 servizi trasfusionali o nei punti di raccolta ospedalieri di tutta Italia o in una delle circa 1.300 unità di raccolta allestite da un’associazione di volontari (le principali sono AVIS, Croce Rossa, Fidas e Fratres). In alternativa è comunque possibile donare il sangue in una unità mobile, le cosiddette autoemoteche, accreditate e autorizzate dalle competenti autorità regionali.
Anche se non tutti lo richiedono, è sempre utile contattare prima la struttura e prenotare una donazione. In questo modo si potranno evitare file e lunghe attese, facilitando anche il lavoro del personale impegnato nel percorso della donazione. L’aspirante donatore, munito di un documento di identità valido, arrivato al servizio trasfusionale o all’unità di raccolta, dovrà compilare un questionario che servirà al medico selezionatore per individuare eventuali motivi di sospensione temporanea o di esclusione dalla donazione. A seguito della compilazione del questionario ci sarà un colloquio conoscitivo con il medico e, se superato, all’aspirante donatore vengono prelevati dei campioni di sangue per effettuare dei test che servono a garantire che il sangue raccolto sia sicuro e adatto per una futura trasfusione. Sui campioni di sangue vengono effettuati i seguenti esami: test HIV, epatite B, epatite C e sifilide, emocromo completo, determinazione del gruppo sanguigno e del livello di emoglobina nel sangue.
A seconda delle politiche adottate dalla struttura scelta, il donatore, superata la selezione, procederà con una donazione immediata oppure potrà tornare a casa e sarà convocato in un secondo momento dal servizio trasfusionale o dall’unità di raccolta (donazione differita). La procedura più comune è la donazione di sangue intero: la si può fare ogni tre mesi per i maschi e le donne non in età fertile, due volte l’anno per le donne in età fertile e la procedura dura 15 minuti. Una volta raccolta una sacca, pari a 450 ml, il sangue viene scomposto nelle sue tre componenti principali (globuli rossi, plasma, piastrine), che poi verranno utilizzate separatamente.
I requisiti per donare il sangue
Chi può donare il sangue e quali sono i requisiti richiesti? Anche in questo caso ci viene in soccorso il sito del Ministero della Salute. La donazione di sangue è aperta a tutti i cittadini italiani e stranieri che dispongano di un documento di identità valido (alcune strutture, a seconda dei sistemi informatici adottati, potrebbero richiedere anche una tessera sanitaria).
I requisiti fisici richiesti sono: età compresa tra i 18 e i 65 anni (la donazione di sangue intero da parte di donatori periodici di età superiore ai 65 anni fino a 70 può essere consentita previa valutazione clinica dei principali fattori di rischio correlati all’età), peso corporeo minimo di 50 chilogrammi e buono stato di salute.
Prima di poter donare il medico dovrà verificare che vi siano altre condizioni necessarie per la donazione. Ovvero pressione arteriosa sistolica inferiore o uguale a 180 mmHg e diastolica inferiore o uguale a 100 mmHg; frequenza cardiaca regolare, compresa tra 50 e 100 battiti al minuto; livelli di emoglobina uguali o superiori a 13,5 g/dL nell’uomo e uguali o superiori a 12,5 g/dL nella donna.
Infine, in caso di malattie presenti o passate bisogna avvertire sempre il medico selezionatore e, in caso, se e quali farmaci si assumono regolarmente come terapia. A seconda delle patologie (presenti, passate o croniche) esistono infatti dei protocolli che prevedono la possibilità di donare, ma anche l’eventuale esclusione permanente o la sospensione temporanea dalla donazione.
A chi si può donare il sangue?
Infine, a chi si può donare il sangue: la compatibilità dei gruppi sanguigni è fondamentale. Il sistema immunitario reagisce infatti alla presenza di sangue che non riconosce come proprio mediante la produzione di anticorpi che possono legarsi a particolari antigeni. Questa reazione può causare l’agglutinazione dei globuli rossi e la loro distruzione.
Al proposito è utile ricordare sempre questo specchietto:
– Il gruppo A può ricevere sangue dal gruppo A e dal gruppo 0.
– Il gruppo B può ricevere sangue dal gruppo B e dal gruppo 0.
– Il gruppo AB può ricevere sangue dal gruppo A, dal gruppo B, dal gruppo AB e dal gruppo 0.
– Il gruppo 0 può ricevere solo dal gruppo 0.
– I pazienti con sangue Rh+ possono ricevere sangue Rh+ e Rh-.
– I pazienti con sangue Rh- possono ricevere solo sangue Rh-.