Il Fondo ha lavorato in prima fila sull’iniziativa nata come progetto di tutto il sistema Federmanager. Il Presidente Indennimeo: “Le persone sono un asset unico all’interno delle organizzazioni. Così raggiungiamo la mission”
Assidai ha lavorato in prima fila per la certificazione della parità di genere UNI PdR 125:2022: una prassi di riferimento e, al tempo stesso, un’iniziativa nata come progetto di tutto il sistema Federmanager. Essa, infatti, oltre ad Assidai ha visto il coinvolgimento della stessa Federmanager, Federmanager Academy, Manager Solutions e Praesidium. Insomma, un traguardo collettivo che evidenzia l’impegno concreto nell’affrontare le sfide legate alla valorizzazione della diversità di genere, a partire dalla promozione di modelli di leadership inclusivi.
Nel dettaglio, la certificazione riguarda il seguente ambito di applicazione: “misure per garantire la parità di genere nel contesto lavorativo per: Erogazione del servizio di rimborsi spese mediche ed assistenziali per dirigenti, quadri e consulenti”. Per Assidai si tratta di un riconoscimento ufficiale che attesta l’impegno del Fondo verso l’uguaglianza di genere e la promozione della diversità sul luogo di lavoro creando ambienti di lavoro inclusivi, equi e rispettosi, in cui donne e uomini possano beneficiare di pari opportunità di sviluppo e crescita professionale. Inoltre, non solo risponde a principi etici fondamentali ma offre anche vantaggi tangibili all’organizzazione stessa: la certificazione, infatti, favorisce un miglioramento reale della cultura organizzativa, contribuisce alla crescita dell’organizzazione e promuove soluzioni innovative che incrementano la produttività complessiva nel medio-lungo termine.
Assidai, focus su sviluppo processi e risorse
I documenti analizzati e prodotti dal Fondo per raggiungere questo l’obiettivo della Certificazione sono stati numerosi: tra questi vanno ricordati la Politica di parità di genere, rivolta a tutto il personale dipendente e condivisa con tutti gli stakeholder, e la Politica anti-molestie e anti-discriminazioni.
“Questa Certificazione per noi rappresenta un importante traguardo, che si inserisce nel solco dell’attenzione posta alle tematiche di parità di genere dal nostro Fondo di assistenza sanitaria, già all’interno del proprio processo di gestione certificato da molti anni – ha commentato il presidente di Assidai, Armando Indennimeo – Le persone sono un asset unico all’interno delle organizzazioni, per questo ritengo fondamentale garantire un alto livello di benessere alle donne e agli uomini, che, ogni giorno, con dedizione e impegno, consentono ad Assidai di raggiungere la propria mission”. Allo stesso tempo, secondo Indennimeo, “è altrettanto importante il work-life-balance perché un buon equilibrio tra vita privata e vita lavorativa è un altro elemento centrale per la filosofia del Fondo”.
In termini di governance la certificazione UNI PdR 125:2022 rappresenta per Assidai un ulteriore tassello che si aggiunge alla certificazione del sistema di gestione UNI EN ISO 9001:2015, alla certificazione volontaria del proprio bilancio e all’iscrizione all’Anagrafe dei fondi sanitari istituita dal Ministero della Salute. L’obiettivo cui tende il Fondo dotandosi di certificazioni – seppur non richieste – è quello di continuare ad apportare significative migliorie all’interno della propria realtà e con quest’ultima attestazione è previsto un piano strategico triennale di sviluppo che vedrà il Fondo impegnato nell’implementazione di ulteriori processi innovativi e in specifici corsi di formazione per le proprie risorse.
Marina Cima: “Dal Pnrr una spinta per ridurre il gender gap in azienda”
“Credo fortemente che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che ha introdotto la certificazione della parità di genere, possa veramente spingere le aziende ad adottare politiche finalizzate a ridurre le differenze di genere, soprattutto per quanto riguarda quegli aspetti dove le disparità sono più spiccate: opportunità di crescita in azienda; differenze di retribuzione; gestione delle differenze di genere; tutela della maternità”. Questa l’opinione di Marina Cima, Presidente di Manager Solutions, che ha proposto il progetto e lavorato come leader dello stesso per la certificazione della parità di genere UNI PdR 125:2022 ottenuta dal gruppo Federmanager. “Come gruppo – ha aggiunto Marina Cima – siamo avanti su tanti aspetti e ritengo che la nostra azione rappresenti un esempio per molte altre realtà per lavorare in un ambiente più equo e rispettoso delle differenze”.
Obiettivo raggiunto
di Stefano Cuzzilla, Presidente Federmanager
Un tasso di occupazione femminile in età lavorativa del 51,1%, 1 donna su 5 costretta a lasciare il lavoro dopo aver avuto un figlio e divari retributivi enormi: questi dati rivelano l’urgenza di impegnarsi davvero per la parità di genere in Italia. Un cambiamento a cui tutti dobbiamo tendere e un dovere morale e sociale a cui adempiere anche per sostenere la crescita nazionale. Potremmo avere un aumento potenziale del 12% del Pil, entro il 2050, solo portando il tasso di occupazione femminile al livello di quello maschile. Inoltre, le aziende che abbracciano la diversità, inclusa quella di genere, vedono una crescita dei profitti che arriva fino al +25%.
È in questo contesto che il Gruppo Federmanager ha ottenuto recentemente la certificazione UNI PdR 125:2022 della parità di genere: un bel traguardo, ma anche un punto di partenza per migliorare sempre più i processi organizzativi e i modelli operativi che guidano le nostre attività. La certificazione riconosce la capacità del Gruppo di aver adottato misure concrete per promuovere una cultura aziendale e un ambiente di lavoro inclusivi e rispettosi delle pari opportunità.
Sono cinque le nostre società valutate conformi alla normativa UNI: Federmanager, Manager Solutions, Federmanager Academy, Praesidium e Assidai.
Questo grande risultato ci colloca, tra l’altro, come pionieri del settore. La nostra è la prima organizzazione di rappresentanza nazionale di lavoratrici e lavoratori a essere certificata in Italia.
Avanti così.