di Stefano Cuzzilla, Presidente Federmanager
Una delle molte lezioni che dovremmo aver appreso dall’emergenza Covid-19 riguarda l’importanza degli sviluppi tecnologici in ambito sanitario.
Diagnostica, microchirurgia, interventi guidati anche da una parte all’altra del pianeta e numerose applicazioni su ricoveri, prescrizioni, farmaci sono il risultato di un processo di digitalizzazione che possiamo chiamare anche più semplicemente, progresso.
I nostri enti di assistenza sanitaria hanno, da sempre, cercato di essere all’avanguardia ponendo l’accento su concetti innovativi come prevenzione, telemedicina e potenziamento dei servizi offerti sulle piattaforme web.
Il percorso intrapreso per migliorare costantemente la digitalizzazione dei nostri processi è stato un cammino sia culturale sia operativo, che ha avuto il merito di accompagnare verso una nuova maturità digitale le risorse interne e gli iscritti ad Assidai. Insieme a questa sfida un’altra grande complessità ha riguardato la gestione dei rischi, sia sul versante Gdpr (con le numerose implementazioni e attività di compliance normativa e tecnologica), sia su quello della cybersecurity, in assoluto oggi uno dei fronti più sensibili alle criticità connesse al mondo del digitale. Su tutto questo siamo costantemente al lavoro, consapevoli di quanto sia sensibile la sfera del diritto alla salute dei nostri manager.