Svolta per l’Italia che è diventato il primo Paese al mondo ad avere una legge per lo screening sistematico del diabete di tipo 1 e della celiachia nella popolazione pediatrica.
Le Camere, a settembre, hanno dato il via libera al disegno di legge che ha definito un passaggio storico; il testo è così diventato immediatamente legge ed è stato fissato l’avvio del programma pluriennale di screening su base nazionale a decorrere dall’anno 2024. Per l’attuazione del programma è stata autorizzata la spesa di 3,85 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025 e di 2,85 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2026.
Il provvedimento, inoltre, prevede e dispone sul diabete di tipo 1 e sulla celiachia, lo svolgimento di campagne periodiche di informazione e di sensibilizzazione a opera del Ministero della Salute.
La legge nel dettaglio: i quattro articoli
ll testo della legge si compone di quattro articoli.
Il primo definisce l’avvio di un programma pluriennale di screening su base nazionale nella popolazione pediatrica, da avviare a decorrere dall’anno 2024 per l’individuazione degli anticorpi del diabete di tipo 1 e della celiachia, e ha tre obiettivi: prevenire l’insorgenza di chetoacidosi in soggetti affetti da diabete di tipo 1; rallentare la progressione della malattia mediante l’impiego delle terapie disponibili; ottenere diagnosi precoci della celiachia.
Il secondo articolo prevede inoltre l’istituzione di un Osservatorio nazionale sul diabete tipo 1, presso il Ministero della Salute, composto da dieci membri, nominati con decreto da parte del Dicastero stesso.
L’articolo 3 riguarda invece le campagne periodiche di informazione e di sensibilizzazione sociale sul tema, sempre ad opera del Ministero della Salute, che deve promuovere tali iniziative con specifico riferimento all’importanza della diagnosi precoce in età pediatrica e per la conoscenza del programma di screening sopra indicato. Infine, il quarto articolo della legge detta le disposizioni finanziarie e le dotazioni dell’iniziativa.
Diabete infantile e celiachia: ecco i rischi
Per quanto riguarda il diabete infantile, a partire dall’anno prossimo la legge consentirà di prevenire, nei bambini da 1 a 17 anni, l’insorgenza dei sintomi più pericolosi del diabete di tipo 1 come la chetoacidosi, che può essere letale.
Inoltre, consentirà di avere maggiori informazioni per comprendere meglio le cause della malattia. Cosa che ovviamente amplia le possibilità di introdurre strategie farmacologiche adeguate per rallentarla e possibilmente fermarla.
Insomma, sarà un significativo strumento di tutela della salute a protezione dei bambini diabetici. Vale la pena ricordare, infatti, che, ogni anno in Italia, circa la metà dei 1400 bambini diagnosticati con diabete di tipo 1, arriva in ospedale in chetoacidosi, rischiando il coma, danni permanenti e anche la morte.
La legge permetterà anche di diagnosticare precocemente la celiachia, patologia cronica autoimmune scatenata, in soggetti geneticamente predisposti, dall’ingestione di glutine.
Lo screening per questa patologia è di importanza rilevante: in Italia, dei circa 600.000 soggetti colpiti, quasi 400.000 non sanno di essere celiaci. Un ritardo diagnostico per questa patologia causa un’infiammazione dei villi intestinali a livello dell’intestino tenue e, impedendo l’assorbimento dei nutrienti, possono verificarsi perdita di peso, diarrea e gonfiore.
FAQs
Come si capisce se un bambino ha il diabete?
La diagnosi precoce di diabete nei bambini è fondamentale.
Ecco quali sono i principali sintomi, in presenza dei quali è necessario rivolgersi tempestivamente al medico:
- aumento della quantità di urine e della frequenza delle minzioni,
- fame eccessiva con aumento dell’assunzione di cibo,
- sete eccessiva con aumento dell’assunzione di liquidi,
- dolori addominali non riconducibili ad altre malattie0,
- dimagrimento nonostante un aumentato assunzione di cibo.
- Tra i sintomi più gravi ci sono stato confusionale e coma.
Come riconoscere se un bambino è celiaco?
Le modalità con cui si manifesta la celiachia nei bambini sono due.
La prima è rappresentata da manifestazioni gastrointestinali che comportano:
- scarsa crescita,
- addome disteso,
- diarrea,
- vomito.
I sintomi possono essere diversamente combinati tra loro, con bambini che presentano parabole di crescite discendenti in termini di aspetto nutrizionale e peso.
La seconda è una celiachia atipica con manifestazioni assenti o riconducibili ad altri organi diversi dall’intestino, con bambini che presentano:
- scarsa crescita,
- anemia da ferro o acido folico non giustificata e non responsiva alla terapia con ferro.
Cosa non deve mangiare un bambino celiaco?
- Pasta, pane, pizza in qualsiasi modo preparate a base di farina di grano,
- Biscotti di grano, merendine e tutto quello che è preparato con farina di grano,
- Carni, pesci e altri prodotti impanati con farina di grano,
- Tutti quegli alimenti che riportino sull’etichetta “può contenere tracce di glutine”,
- Alimenti cucinati nelle stesse pentole o stoviglie o supporti che hanno trattato alimenti con glutine (es. non cuocere il riso nella stessa pentola e nella stessa acqua della pasta),
- Salse come maionese e simili, industriali, perché contengono sempre tracce di glutine.