Dimezzata, dal 10% al 5%, l’aliquota dell’imposta sostitutiva sui premi di produttività erogati nel 2023 fino a 3mila euro. La soglia esentasse dei fringe benefit torna a 258,23 euro.
La riduzione, dal 10% al 5%, dell’aliquota dell’imposta sostitutiva sui premi di produttività erogati nell’anno 2023 fino all’importo di 3mila euro. È questa, in buona sostanza, l’unica novità, in termini di welfare, prevista dalla Legge di Bilancio 2023, approvata dalle Camere a cavallo delle vacanze natalizie. Al contempo, la soglia esentasse dei cosiddetti fringe benefit (una voce addizionale alla retribuzione corrisposta da un’impresa ai propri dipendenti, che figura comunque in busta paga, come l’auto aziendale, i buoni pasto, lo smartphone e il pc portatile) è “tornata” agli originali 258,23 euro dopo che, negli ultimi due anni, era stata prima raddoppiata temporaneamente a 516,43 euro e infine portata, anche in questo caso pro tempore, a 600 euro.
Non cambia nulla, invece, sul fronte del welfare aziendale vero e proprio, come peraltro accaduto anche nei quattro anni precedenti. Va ricordato, invece, in passato si era intervenuti più volte per favorire lo sviluppo di un fenomeno sempre più diffuso tra le imprese e che ha permesso di inquadrare le relazioni tra datore di lavoro e dipendente in un’ottica sempre più proficua, favorendo il cosiddetto “work life balance”, cioè l’equilibrio tra lavoro e vita privata. In particolare la Legge di Bilancio 2017, come quella del 2016, aveva lavorato su due punti, che oggi restano i capisaldi della legislazione sul welfare aziendale in Italia.
Innanzitutto, aveva allargato il perimetro che non concorre al calcolo dell’Irpef, includendo servizi come l’educazione, l’istruzione e ulteriori benefit, sempre erogati dal datore di lavoro, per poter fruire di assistenza destinata a familiari anziani o non autosufficienti.
In secondo luogo, aveva espanso, fino a 80mila euro, l’area della tassazione zero per i dipendenti che scelgono di convertire i premi di risultato del settore privato di ammontare variabile in benefit compresi nell’universo del welfare aziendale. In alternativa, per i benefit era stata fissata un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali regionali e comunali pari al 10 per cento.
Proprio su quest’ultima aliquota è intervenuta l’ultima Legge di Bilancio, dimezzandola al 5%. Gli importi dei premi erogabili, va precisato, sono di 3mila euro nella generalità dei casi e di 4mila euro per le aziende che coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro. Infine, la sanità integrativa può andare oltre il limite di deducibilità previsto dalle norme fiscali utilizzando il premio di produttività.